mercoledì 5 ottobre 2011

Applicazioni: la tintura dei tessuti

Abbiamo tinto la lana grezza con due bagni-colore ricavati dalle capsule fresche di ippocastano raccolte in giardino. Mattia ha chiesto cos'è un colorante. Non è facile da spiegare in modo semplice, ma ci proviamo così: alcune molecole hanno degli speciali elettroni che costituiscono i "gruppi cromofori", cioè portatori di colore. Questi compiono delle particolari transizioni (dei salti) da un guscio all'altro dell'atomo e per questo assorbono o emettono luce. Un colorante deve legarsi al tessuto: dunque colorarlo e fissarsi permanentemente ad esso.

Giulio ci spiega come fare:
Materiali: 250g di capsule di ippocastano, acqua, aceto, pentola, fornelli, lana (in gomitoli e grezza).
Procedimento: abbiamo preso le 250g di capsule e le abbiamo immerse in 4 litri d’acqua per una notte.La mattina seguente le abbiamo fatte bollire per un’ora; poi abbiamo tolto le capsule e lasciato il liquido dove abbiamo messo 2 bicchierini di aceto di vino.
Proseguendo abbiamo immerso le matassine di lana (precedentemente preparate), la lana grezza e una striscia di stoffa di composizione non nota.
Dopo circa 45 minuti di bollitura nel liquido le abbiamo tolte e scolate notando che si sono un po’ scurite mentre la striscia non tanto (abbiamo presunto che sia un po’ di filato sintetico). Dopo un risciacquo in acqua fresca le abbiamo distese ad asciugare.

Ecco invece cosa scrive Mattia:
Materiali: 4 litri di acqua, capsule di castagne, aceto, lana lavorata, lana grezza.
Procedimento: per prima cosa si immergono le capsule delle castagne in 4 litri di acqua per una notte, poi il mattino dopo si fa bollire il contenuto per 1 ora. L’acqua è diventata marrone.
A questo punto si tolgono le capsule, si aggiungono 2 bicchieri d’aceto e si immergono delle matassine di lana sia lavorata che grezza. Facciamo bollire per 45 minuti e togliamo il tutto. Poi facciamo asciugare.
Osservazioni: la lana lavorata da bianca è diventata un colore giallo ocra chiaro, mentre la lana grezza da giallognola è diventata color ocra scuro.

Adesso leggiamo la relazione di Fabrizio:
MATERIALI: capsule di ricci di castagne (ippocastano), lana lavorata, lana grezza, tessuto di composizione non nota (forse cotone), acqua, pentola, fornelli, aceto.
PROCEDIMENTO: abbiamo preso 250 grammi di capsule di ricci, li abbiamo messi nella pentola con dentro l’acqua e li abbiamo lasciati per una notte in ammollo.
Il giorno dopo abbiamo messo la pentola sul fornello per far bollire l’acqua ed abbiamo aggiunto 2 bicchieri di aceto. Quando l’acqua ha iniziato a bollire, abbiamo tolto i ricci dalla pentola ed intanto abbiamo preparato la lana da tingere, el’abbiamo messa nella pentola con l’acqua insieme al cotone. Dopo 45 minuti abbiamo estratto la lana ed il cotone dalla pentola, la lana si era colorata di un giallo ocra mentre il tessuto non si è colorato probabilmente perché era sintetico.

Sofia invece scrive:
MATERIALI: 1 o più matassine di lana; capsule di ippocastano; 2 bicchierini di aceto
PROCEDIMENTO: abbiamo raccolto in giardino delle capsule di ippocastano e le abbiamo immerse nell'acqua per una notte poi il giorno dopo OSSERVAZIONI: le matasse sono diventate color ocra come il colore delle capsule.
CONCLUSIONI: possiamo dire che esistono alcune sostanze naturali che, con un opportuno procedimento, colorano tessuti come lana e cotone.

Infine Martina, Sara e Samuele hanno scritto insieme:
Materiali: lana, lana lavorata, lana grezza, capsule di ippocastano, pentole, fornelli, aceto, acqua.
Procedimento: abbiamo preso 250 g di capsule di ippocastano , le abbiamo messe dentro la pentola con 4 l d’acqua lasciandole a mollo per una notte. La mattina seguente le abbiamo bollite. Il pomeriggio abbiamo fatto delle matassine con la lana lavorata e le abbiamo buttate nella pentola insieme a del cotone e al tessuto di composizione sconosciuta, forse cotone e della lana grezza. Abbiamo aspettato meno di 45 min e poi abbiamo tirato fuori il contenuto.
Osservazioni: i tessuti sono diventati di un colore marroncino, invece di restare bianchi come prima. Il tessuto è restato bianco.
Conclusioni: i tessuti immersi in un determinato liquido (bagno-colore) si possono colorare.

Questa è la sequenza fotografica del nostro lavoro di laboratorio (due diversi bagni-colore).







Il secondo bagno-colore è stato preparato dal secondo gruppo di ragazzi con 6 grammi di solfato di rame (invece dell'aceto di vino):

A sinistra la lana originale, al centro la tinta con l'aceto, a destra quella con il solfato di rame:


3 commenti:

  1. grazie Giulio per il tempestivo contributo!
    prof

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  2. Buona sera prof. le volevo dire che io ho spedito la relazione della tintura ieri sera.Spero che l'abbia vista

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