mercoledì 25 settembre 2013

Cosa fa la 1A

La 1A ha cominciato a lavorare nell'orto: raccolta dei pomodori, raccolta di zucche e zucchine, pulizia e diserbo, raccolta delle nocciole... Poi lavaggio e preparazione della verdura per la conservazione:





Mentre il bruco si è costruito il suo involucro per la metamorfosi, sono in arrivo altri tre amici:




Speriamo di realizzare un bell'allevamento di lumacorni!
Si dovrebbe trattare di Arion rufus, una lumaca molto comune, una vera "peste" per gli orti!


Video per il ripasso

Ripassa i calcoli con le percentuali guardando questo breve video.

Rivedi
la lezione di oggi sulla circonferenza e il pi greco qui (i primi 2 minuti: la parte restante sarà argomento delle prossime lezioni).

(dal sito matematicamente.it)





lunedì 23 settembre 2013

In fondo alla tana del coniglio - 2

Cosa succede quando si mangiano strani dolcetti? Nei nostri modellini, un cubetto-base di lego raddoppiava lo spigolo. Ci siamo accorti che ci volevano 8 cubetti-base per fare quello ingrandito.
Ecco i modellini di partenza e quelli ingranditi





Aumentando le dimensioni lineari di un oggetto, cioè rendendolo più lungo in ogni direzione, come variano l'area della superficie, il volume e il peso?
Com'è cambiato il peso del modellino?

Variazioni bidimensionali e tridimensionali hanno tutta una serie di conseguenze inattese.
Galileo aveva osservato che un animale capace di muoversi agevolmente sul terreno non possa accrescere le sue dimensioni e mantenere le proporzioni tra le sue parti mantenendo la sua mobilità. Tutti sono in grado di osservare che un cavallo che cade da un paio di metri si rompe rovinosamente, quando da tale altezza un cane non si fa nulla mentre un gatto può cadere anche da cinque o sei metri senza subire conseguenze, e lo stesso vale per un grillo che cada da una torre.
Disegnò un osso allungato tre volte, ed ingrossato in proporzione, immaginando che potesse nell'animale ingrandito avere la funzione proporzionata a quella dell'osso più piccolo nell'animale più piccolo:


Chi volesse mantenere in un gigante le proporzioni che hanno braccia e gambe in un uomo ordinario, dovrebbe progettare le ossa, in un materiale molto resistente; altrimenti il gigante collasserebbe sotto l'effetto del suo stesso peso.
Torneremo sull'argomento alla prossima compresenza.




domenica 22 settembre 2013

Puliamo il mondo

In tutto il mondo le persone che hanno a cuore l'ambiente si ritrovano per una giornata di pulizia e monitoraggio dei rifiuti abbandonati nell'ambiente.

Ecco il volantino per l'iniziativa ecologica di Legambiente!



PULIAMO IL MONDO 
SABATO 28 SETTEMBRE 2013

ritrovo ore 9.45 PARCO GRAMSCI 
ingresso viale Gramsci
vicino alla stazione della MM di SESTO FFSS
dopo il PALASESTO


Quest’anno l’annuale appuntamento della giornata dedicata alla pulizia delle nostre aree, si concentrerà sulle aree verdi all’interno del PARCO GRAMSCI.
Sarà una giornata di festa! Bambini, genitori e chiunque abbia a cuore la nostra città, è invitato a partecipare.
Forniremo a tutti i partecipanti il materiale per la raccolta del materiale abbandonato che troveremo all’interno dell’area verde del parco e delle aree limitrofe.
Per tutti, ma soprattutto per i più giovani volontari, vi aspettano tanti gadget targati Legambiente.
Ritrovo quindi alle ore 9:45 ed inizio alle 10:00 del giro all’interno del parco e nelle aree limitrofe guidati dai nostri volontari del circolo. A termine della mattinata, accatasteremo tutto il materiale raccolto e assieme faremo una foto ricordo, dandoci appuntamento per l’anno prossimo.
Si ringrazia per l’adesione il Comune di Sesto San Giovanni e in particolare l’Assessorato all’Ambiente Si ringrazia Core Sesto per il supporto logistico.
Per informazioni

Circolo Chico Mendes Legambiente Sesto S.Giovanni
www.puliamoilmondo.it 
www.legambientesestosg.it
info@legambientesestosg.it tel 347.4562207 (h. 16-22)


giovedì 19 settembre 2013

In fondo alla tana del coniglio - 1

Oggi vedremo Alice nel paese delle meraviglie.
E' una storia bellissima, scritta da Lewis Carroll, un matematico oltre che uno scrittore. Qui ci occuperemo, tra i molti che l'autore ha disseminato tra le pagine, di qualche aspetto matematico della storia.

COSA SUCCEDE SE CAMBIANO LE DIMENSIONI DI OGGETTI O PERSONE?

Problema molto studiato e che si trova in molti libri e film: pensiamo ai Lillipuziani, ai Giganti, a situazioni spesso rappresentate nei fumetti.




Già Galileo se ne era occupato nei Discorsi intorno a due nuove scienze. Si era chiesto cosa accade se si considera un osso e se ne aumentano o diminuiscono le dimensioni. Vedremo più avanti i suoi calcoli.
Alice subisce continue espansioni e contrazioni senza apparente disagio fisiologico. La cosa è poco sensata da un punto di vista scientifico.

Formiche, pulci e Superman
Le formiche possono sollevare oggetti fino a tre o quattro volte il peso del loro corpo; se un uomo di 90 kg potesse compiere un'impresa equivalente, sarebbe capace di sollevare 300 kg.
Una pulce può superare con un salto un'altezza pari a 200 volte la sua; se un uomo di 1,80 m fosse capace di fare altrettanto, salterebbe 360 m: potrebbe facilmente raggiungere con un balzo la sommità di un edificio, come Superman.
Come possono le dimensioni influenzare la velocità, la forza, la resistenza alla fatica, la resistenza alle perdite d'acqua e calore, la velocità finale in caduta libera, ecc.?
Per rispondere a queste domande dobbiamo esaminare come ciascuna funzione dipenda dalle dimensioni dell'animale o dell'oggetto che studiamo.
Per esempio, per vedere come la velocità di un animale dipenda dalle sue dimensioni, dobbiamo studiare tutti i fattori che la condizionano, come l'inerzia delle parti in moto, la forza dei muscoli, l'ampiezza della contrazione muscolare. Un animale più grande ha muscoli più forti che gli consentono di andare più veloce, ma le sue zampe hanno una massa maggiore e questo lo rallenta. Questi due effetti si compensano l'un l'altro, e che animali di diverse dimensioni con strutture simili dovrebbero avere all'incirca la stessa velocità massima.
Studiando i dinosauri, si è visto che con l’aumento della dimensione (esempio: l'Ornitominide, il primo in alto della figura, pesa 165 chilogrammi, mentre l'ultimo, il T. rex , 6 tonnellate), le ossa degli arti si ispessiscono relativamente più di quanto si allungano.


Gli esempi che dimostrano in maniera più diretta la relazione tra dimensioni e funzione sono gli effetti che dipendono dal rapporto tra superficie e volume.
Per capirlo oggi studieremo cosa accade a superfici, volumi e strutture quando variano le dimensioni. Alla fine delle nostre attività in classe capiremo che è un po' strano che Alice non si sia fatta niente atterrando in fondo alla tana del Coniglio!



Nell'orto: giganti di ogni tipo

Oggi nell'orto la 1A ha trovato una zucchina dimenticata diventata gigantesca:


 Poi, mentre si diserbava l'aiuola esterna, è stato trovato un megabruco di 10 cm:

La parte anteriore, con la bocca
Le sei zampette in evidenza
Il bruco nella posizione in stava di preferenza
Il "corno" posteriore
Il bruco a spasso 
Una cacca fresca fresca
Che bruco è?
E' il bruco della farfalla Deilephila elpenor, uno sfingide. Ho trovato una sequenza di immagini dell'allevamento di questa farfalla realizzata da Damiano Merlini.


Il bruco è verde da giovane, e poi diventa scuro. Preferisce le piante di Epilobium e Galium. Ama (nelle regioni del Nord, anche Fuchsia, Impatiens, Lythrum, Calla, Menyanthes e Lonicera, mentre a Sud Vitis, Parthenocissus, Circaea, Oenothera, Arisaema, Polygonum, Daucus, Lysimachia e Rumex. Non mi pare che abbiamo queste varietà! Abbiamo il falso gelsomino, la cicoria selvatica, l'ipomea, peperoncini, pomodori...
Si impupa nel terreno, costruendosi un astuccio duro. Passa tutto l'inverno prima di sfarfallare. Il nostro era pronto per impuparsi. Infatti, dopo che l'ho sistemato nel terrario, in pochi secondi ha cominciato a scavare ed è sparito sottoterra.
Dal sito http://tpittaway.tripod.com/sphinx/d_elp.htm qualche foto/disegno:



L'insetto adulto





domenica 15 settembre 2013

Comunicare la scienza - esercizio

Da questa biografia di Margherita Hack scritta da Simona Cerrato (tratta dall'Enciclopedia delle Donne, www.enciclopediadelledonne.it) ricavare uno schema per la comunicazione orale.

 Margherita Hack (Firenze 1922 - 2013)

Margherita nacque a Firenze proprio alla vigilia del ventennio fascista, in una casa poco lontana da Campo di Marte, allora un enorme prato utilizzato anche come aeroporto per piccoli aerei con ali di tela pilotati dal mitico Magrini.
Figlia unica, era una bambina solitaria, con pochi amici. Suo padre fu il suo primo, e spesso unico, compagno di giochi. Era stato infatti licenziato quando Margherita aveva quattro o cinque anni perché non iscritto al partito fascista, e da allora non ebbe mai più un lavoro fisso.
Era la madre a mantenere la famiglia: diplomatasi all’Accademia di Belle Arti, dipingeva miniature dei quadri degli Uffizi che vendeva ai turisti.
Dopo la scuola elementare, che compì quasi del tutto da privatista, Margherita si iscrisse al ginnasio Galileo Galilei, il più antico di Firenze. A scuola andava bene e trascorreva tutto il tempo libero all'aperto, per esempio al giardino pubblico del Bobolino.
Fu qui che un giorno del 1933 incontrò Aldo De Rosa, allora tredicenne, che diventerà il suo compagno di vita. Si sposeranno nel 1944. Lo sport entrò nella vita di Margherita un po' per caso, quando le chiesero di partecipare ai Giochi della Gioventù. Sebbene questa prima prestazione, improvvisata, fosse un vero disastro, iniziò ad allenarsi e ottenne ottimi risultati nel salto in lungo e nel salto in alto. Anche la bicicletta l'appassionava. Gliel'avevano regalata i suoi genitori per l'ammissione alla prima liceo e da allora divenne il suo mezzo di trasporto preferito.
Antifascista convinta durante il liceo, vide i suoi compagni e professori ebrei cacciati da scuola da un giorno all'altro, in conseguenza delle infami leggi razziali, e quando l'Italia entrò in guerra il 10 giugno 1940 strappò la bandierina italiana che aveva attaccato alla bicicletta.
Oggi è conosciuta come una delle maggiori scienziate italiane, ma alla scienza ci arrivò abbastanza per caso. Già la scelta della facoltà universitaria non fu dettata da una passione per la scienza. Su suggerimento dei suoi genitori si iscrisse prima a Lettere perché era brava nei temi e le piaceva scrivere le cronache delle partite di calcio della Fiorentina dopo averle lette sulla «Nazione». Che la facoltà di Lettere non fosse la scelta giusta ci mise poco a capirlo: alla prima lezione si annoiò talmente che decise di passare a Fisica dove c'era una sua amica di liceo. Man mano che proseguiva nei corsi, però, Margherita si dimostrava migliore della maggior parte dei suoi compagni e lo studio la divertiva: aveva fatto la scelta giusta. Il primo incontro con l'astronomia e l’astrofisica furono le lezioni del prof. Giorgio Abetti, esperto di Sole, e del suo assistente Mario Fracastoro. In ogni caso non fu un colpo di fulmine e inizialmente Margherita non pensava che alle stelle e all'universo avrebbe dedicato più di cinquant'anni di vita.
Fu di nuovo un po' per caso che cominciò a occuparsene più seriamente quando si trattò di scegliere un argomento per la tesi. Non volendo una tesi compilativa, che l’avrebbe obbligata a un lavoro per biblioteche, l'unica possibilità era proprio l'astronomia sotto la direzione di Fracastoro, allora un giovane assistente entusiasta e pieno di energia. Così, senza nemmeno che se ne rendesse conto, le si aprirono le porte della sua professione futura. Il periodo di tesi coincise con gli ultimi mesi della seconda guerra mondiale.
La sera del 7 agosto 1944 i tedeschi si ritirarono da Firenze. Distrussero tutti i ponti sull'Arno a eccezione del Ponte Vecchio. La mattina dopo centinaia di persone scesero in strada ad acclamare gli Alleati che entrarono nella parte sud della città. Lunghe colonne di camion sfilarono nelle strade distrutte. Ci vollero altre due settimane perché riuscissero a passare sull'Arno e a liberare anche il centro e la periferia nord. Il lavoro di tesi rimase indietro, un po' perché il telescopio necessario per le osservazioni non era in funzione e un po' perché le necessità quotidiane (procurarsi l'acqua, la legna per il fuoco ecc.) portavano via tempo ed energie.
Nel gennaio 1945 l'Università riaprì e Margherita poté finalmente laurearsi. Nel frattempo Margherita e Aldo si erano anche sposati. Dopo il periodo dei giochi si erano persi di vista per una decina d'anni. Quando si ritrovarono però nacque un sodalizio di affetto e di interessi intellettuali e culturali che li portò in modo naturale al matrimonio, che avvenne il 19 febbraio 1944 nella bellissima chiesetta bizantina di via San Leonardo. Il matrimonio religioso fu una scelta di Aldo alla quale Margherita, convinta atea, dovette adeguarsi. Una cerimonia breve, senza messa, né comunione, né vestito bianco, niente viaggio di nozze e un pranzo da soli con cibo razionato, essendo in tempo di guerra. Andarono a vivere nella casa dei genitori di Margherita, in via Ximenes, grande abbastanza e con il giardino e il pozzo con l'acqua.
Di case Margherita e Aldo ne hanno cambiate molte in Italia e all’estero, ma un tratto le accomuna: sono sempre state semplici, senza fronzoli inutili, spaziose quanto basta per far posto ai libri e agli animali, cani e gatti a cui hanno sempre dato ospitalità.
Ma anche la laurea non determinò per lei una sua collocazione definitiva nella comunità scientifica internazionale. Il suo primo lavoro, infatti, non aveva niente a che fare con la ricerca in astronomia. Cominciò con un breve periodo di insegnamento all'Istituto di Ottica, e poi si trasferì a Milano per lavorare alla Ducati: il suo compito era scrivere le istruzioni per una nuovissima macchina fotografica, la Sogno, allora molto all’avanguardia.
Intanto studiava per il concorso per diventare astronomo, che però andò male perché Margherita non seppe rispondere alla domanda “Perché la Luna ci rivolge sempre la stessa faccia?”. Non ci aveva mai pensato e così fallì la prova.
Ritornata a Firenze, riprese le lezioni all'Istituto di Ottica e all'Osservatorio Astronomico di Arcetri. Era “precaria” come si direbbe oggi e guadagnava ventimila lire al mese. Divenne finalmente assistente di Fracastoro che a sua volta era diventato professore. Cominciò la sua prima ricerca autonoma sulla stella Zeta Tauri, molto calda e con un comportamento strano che meritava un approfondimento. In breve ottenne dei risultati interessanti e si convinse così di essere una vera scienziata.
La libertà con cui Margherita ha potuto seguire la sua carriera scientifica è dovuta anche allo straordinario rapporto con il suo compagno, Aldo. Lui, letterato con una cultura ampia e multiforme, ha sempre coltivato i propri interessi privatamente, senza una professione che lo legasse a un lavoro fisso.
Ha così potuto seguire Margherita nelle sue pellegrinazioni in giro per il mondo.

Nei primi tempi hanno vissuto a Parigi, dove Margherita aveva una collaborazione con l'Institut d'Astrophysique che negli anni Cinquanta era uno dei migliori del mondo. Poi andarono a Merate, succursale dello storico Osservatorio Astronomico di Brera, in Olanda a Utrecht, e infine a Berkeley in California. Nel 1959 ritornarono stabilmente in Italia, prima a Merano e poi Trieste dove Margherita divenne direttore dell'Osservatorio nel 1963.
In quel periodo cominciò anche a occuparsi di organizzazione della ricerca ed entrò in vari organismi e comitati nazionali che servirono a dare una sistemazione moderna alla scienza nazionale. L'Osservatorio di Trieste all'inizio degli anni Sessanta era il peggiore d'Italia.

Sotto la direzione di Margherita cominciò ad attrarre giovani da tutto il mondo e in pochi anni si trasformò in una moderna struttura di ricerca guadagnando rispetto a livello internazionale.
Nel 1967 cominciò anche la costruzione della nuova sede con strumentazione adeguata sul Carso triestino, dove il cielo è limpido e le luci della città non arrivano a disturbare le osservazioni.
Il suo compito fu facilitato dal fatto che a Trieste, su impulso del fisico Paolo Budinich, si stavano realizzando una serie di istituzioni scientifiche internazionali che avrebbero portato un flusso di persone e di idee da tutto il mondo e avrebbero trasformato Trieste in una vera e propria “città della scienza”.

Nei suoi anni di direttore, Margherita ha lottato per non farsi divorare dalla burocrazia, per ritagliarsi il tempo per continuare a fare ricerca. Nel periodo immediatamente successivo al movimento studentesco del '68, sperò che una ventata di democrazia vera potesse entrare nel mondo accademico e rinnovarlo. Nel 1984, quando lasciò la direzione, all'Osservatorio di Trieste lavoravano più di ottanta persone e si conducevano ricerche tra le più avanzate, attraverso una rete di collaborazioni che coinvolgevano scienziati da tutto il mondo. Sono stati vent'anni di scoperte fondamentali per l'astrofisica e Margherita è soddisfatta di avere dato il suo contributo a tutto ciò. Man mano che il suo ruolo come scienziata attiva diminuiva, sono cresciuti i suoi impegni politici, civili, nella divulgazione.

Dal 1997, quando è andata in pensione a 75 anni, non ha più un minuto libero! È ancora una persona attiva e impegnata: “Novant'anni, — dice — sembra ieri e sembra mille anni fa!”. Ci ha lasciato il 29 giugno del 2013.
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Da dove ricavare altre info utili? Ascolta su Radio24 in podcast la puntata che Io sono qui ha dedicato alla libertà e a Margherita Hack. La scienziata comincia a parlare dopo 4' circa.

Che giorno è, che ora è?

Un giro completo della Terra su se stessa è per definizione un giorno.
In un giorno abbiamo ore di luce e ore di buio. Usiamo le effemeridi (dal greco ἐϕημερίς /ephemeris = giornaliero) e calcoliamole per Sesto (45.54 Lat. Nord e 9.23 Long. Ovest (gradi decimali), altezza sul livello del mare 147 m). In realtà dovremmo tener conto del  crepuscolo. Sia prima dell'alba sia dopo il tramonto ci sono intervalli di tempo, detti appunto
crepuscolo, in cui riceviamo una luce diffusa dagli strati superiori dell'atmosfera.
Senza atmosfera il passaggio dal giorno alla notte e viceversa sarebbe istantaneo, brusco!
Se vado sul sito dell'Osservatorio Astronomico del Monte Titano (San Marino) posso inserire i dati di Sesto ed ottenere le mappe solari, di cui vedo un esempio ricavato per il 16/09 alle ore 12.30:


Guarda la linea gialla che indica il percorso del sole. E' sorto esattamente ad Est?
L'acronimo UTC indica il fuso orario di riferimento da cui sono calcolati tutti gli altri fusi orari del mondo. Esso è derivato dal tempo medio di Greenwich, con il quale coincide a meno di approssimazioni infinitesimali, e perciò talvolta è ancora chiamato GMT. Il tempo UTC divide il tempo in giorni, ore, minuti e secondi, ma, mentre un giorno è costituito sempre da 24 ore e un'ora sempre da 60 minuti, un minuto, pur essendo quasi sempre costituito da 60 secondi, a volte può avere una durata di 59 o di 61 secondi: tale variazione dipende dal tempo di rotazione della Terra intorno al sole, che non è costante.

Che giorno è, che ora è?
La differenza di fuso orario, scarto di fuso orario o  time offset è la differenza di ora che intercorre tra un fuso orario e un altro (solitamente quello che passa da Greenwich).
Il CEST o Central European Summer Time (Tempo Estivo Centrale Europeo) è uno dei nomi del fuso orario dell'Europa centrale, nel periodo e per quei Paesi che introducono l'ora legale estiva.
Il suo time offset è UTC+2.
Quando è in vigore l'ora solare si fa riferimento al CET (Central European Time) la differenza di fuso orario è UTC+1.
L'ora legale, dal 1996, entra in vigore ogni anno a partire dall'1:00 UTC dell'ultima domenica di marzo e le ore 1:00 UTC dell'ultima domenica di ottobre.
Tempo civile del fuso  e UTC

sabato 14 settembre 2013

Il problema sul parallelogramma

Correzione del problema sul parallelogramma che non tutti hanno risolto.
I dati erano: perimetro (32 cm): rapporto lati consecutivi 3/5; angolo acuti 30°.
Le incognite: lati; altezza; area; diagonali.
La prima parte è semplice: trovo il semiperimetro (32:2=16 cm), che è la somma di due lati consecutivi (AB e BC nel disegno); lo divido per 8 e trovo 2 cm, che è la misura di ciascuna delle 8 parti uguali in cui il semiperimetro è diviso. Da qui i lati sono 3x2=6 cm e 5x2=10 cm.

Osservo il triangolo arancio; è 30°-60°-90° con ipotenusa uguale a BC. Il cateto HC, che è l'altezza del parallelogramma, è la metà di CB, cioè 5 cm. Posso trovare l'area facendo ABxCH.
Applicando Pitagora posso trovare HB, che sommato a KH=DC è il cateto maggiore del triangolo verde, quello la cui ipotenusa è una delle diagonali cercate. La determino con Pitagora.
Sottraendo AB da HB trovo HA, che è il cateto minore del triangolo blu la cui ipotenusa è l'altra diagonale cercata.


Triangolo 30°-60°-90° con ipotenusa uguale a BC
Triangolo rettangolo con ipotenusa uguale a una diagonale
Triangolo rettangolo con ipotenusa uguale all'altra diagonale
Il parallelogramma poteva essere disegnato ruotato, ma la procedura risolutiva è analoga.

venerdì 13 settembre 2013

Come fare una presentazione


Le esposizioni di questi due giorni ci dovrebbero aver fatto capire che non basta "aver fatto la ricerca", elaborando (escludiamo il "copia-e-incolla!) i testi di Wikipedia. Si tratta di esposizioni solo orali, senza ausilio di immagini, su personaggi o di argomenti scientifici di rilievo.



Bisogna fare uno schema prima mentale e scritto poi che ci guidi nell'esposizione! Non serve a molto avere quattro pagine fitte fitte perché se si dà un'occhiata veloce mentre si parla non si trova niente. Meglio uno schema di riferimento.

PRELIMINARI
• Conosco perfettamente quello di cui parlerò?
• Ho chiaro l'ordine cronologico dei fatti che sto per raccontare?
• Perché ho fatto questa scelta?
• Quali sono le conoscenze del pubblico che mi ascolta su questo argomento?
• Hai controllato la presenza di errori?

ORGANIZZAZIONE DELL'ESPOSIZIONE
• Definisci la struttura e i punti chiave della presentazione
• Apertura: cattura l'attenzione del pubblico. Puoi dire qualcosa che risveglia l'interesse.
• Esponi con ordine, scegliendo i fatti salienti.
• Guarda il pubblico, coinvolgilo
• Trova una conclusione interessante
• Cerca di essere un po' vivace nell'esposizione, altrimenti il pubblico dorme.


INDICAZIONI PER UNA PRESENTAZIONE KISS&KILL

K.I.S.S. -->  Keep it SHORT & SIMPLE
Breve (ma completa) e comprensibile! Aggiungerai dell'altro quando risponderai alle domande del pubblico (o della prof)

K.I.L.L. --> Keep it LARGE & LEGIBLE
Il tuo schema deve essere scritto a caratteri grandi e leggibili (vale per le power point, ma anche la tua traccia di riferimento - quella a cui la prof ti lascia dare una sbirciatina - deve essere chiarissima)

TAKE HOME MESSAGE 
Una chiusura incisiva, che viene ricordata da chi ti ascolta, è importante.
Gli applausi non mancheranno!



Galleria degli antenati - Maria Curie

Federica ha presentato il suo lavoro su Maria Curie.

Maria nasce in una famiglia di colti progressisti nella Polonia durante l'occupazione russa.  Orfana di madre a 4 anni, viene in gran parte educata dal padre. Nel 1891 va a Parigi e si iscrive all'Università della Sorbona. Vince borse di studio e si laurea in fisica e in matematica.
Sposa il fisico Pierre Curie da cui avrà due figlie, Irène (premio Nobel per la fisica nel 1935 - tre Nobel in famiglia!) e Eve.


Nel 1897 scopre due nuovi elementi, il polonio e il radio. Nel 1903 riceve insieme a Pierre e a Henri Becquerel, che aveva scoperto i raggi X, il premio Nobel di fisica per i lavori sulla radioattività.
Dopo la morte di Pierre nel 1906, ottiene la cattedra di fisica di Pierre alla Sorbona, prima donna professore universitario in Francia.
Suscita scandalo la sua relazione con Paul Langevin, un altro scienziato. Viene minacciata insieme alle figlie, subisce furti e manifestazioni di intolleranza. Il Consiglio dei ministri discute se intimarle o meno di lasciare il paese. Viene difesa dalle amiche, dalle femministe e dai colleghi più illustri, tra i quali Einstein.
Nel 1911 le viene assegnato il secondo Nobel per aver scoperto, isolato e determinato le proprietà di radio e polonio e contribuito ai progressi della chimica nel suo insieme. la pressione intorno a lei diventa insopportabile, e nel 1912 si rifugia a Londra. Quando torna a Parigi la Sorbona la nomina direttrice di un nuovo laboratorio costruito secondo le sue indicazioni.


Congresso Solvay del 1911 - Maria Curie è l'unica donna
Nel 1914 scoppia la prima guerra mondiale. Maria si occupa di applicazioni dei raggi X alla medicina e mette a punto una vettura radiologica detta petite Curie. Con 150 infermiere specializzate e la figlia Irène gira per gli ospedali da campo.
Maria Curie al volante di una delle sue vetture radiologiche
Nel 1921 parte per gli Stati Uniti dove terrà una serie conferenze e si prodigherà per ottenere finanziamenti per l'acquisto del radio necessario ai suoi esperimenti.
Apre poi un laboratorio all’università di Varsavia, dove 
si impegnerà fino al 1934, anno della sua morte, per l'emancipazione femminile e per la pace.
Il 20 aprile 1995, il presidente francese Mitterand, quello polacco Walesa ed Eve Curie portano al Panthéon le bare di Pierre e Marie.

giovedì 12 settembre 2013

Galleria degli antenati - I ragazzi di via Panisperna

Oggi Federico chi ha parlato di Enrico Fermi e dei "ragazzi di via Panisperna". Eccoli qui:
I Ragazzi di via Panisperna - Da sinistra: Oscar D'Agostino,  Emilio Segrè,  Edoardo Amaldi,  Franco Rasetti ed Enrico Fermi

Dal racconto di Federico abbiamo capito che gli scienziati si trovano a dover affrontare scelte che coinvolgono il futuro dell'umanità. Fermi, come sappiamo, partecipò al Progetto Manhattan che realizzò la prima bomba atomica, mentre Franco Rasetti rifiutò. Rasetti respinse il coinvolgimento degli scienziati nelle ricerche belliche dichiarando che "La guerra è una cosa idiota" e trasferì i suoi interessi verso le scienze naturali, la sua prima passione scientifica. Suo è un libro fondamentale di botanica illustrata. E' morto centenario nel 2001. 


Un altro fisico italiano importantissimo di quel periodo è Ettore Majorana, la cui fine è avvolta nel mistero.

mercoledì 11 settembre 2013

Comincia un nuovo anno...

Il nuovo anno scolastico è alle porte.
La 3A è migrata alle superiori, abbiamo una nuova 3A e una nuovissima 1A. E' cambiata l'intestazione, con delle nuove pagine.
Un benvenuto a tutti!