mercoledì 28 novembre 2018

3A - Grafici con excel

Costruisci i grafic con excel.


Usa il diagramma a torta (pie chart) per ottenere questo risultato:



Copia i dati relativi alla crescita in peso di un neonato in dieci settimane:


Quale tipo di grafico sceglierai?

Dal medagliere di Pechino 2008 costruisci un istogramma:


Altri grafici

IGlobal Gender Gap Report, introdotto dal World Economic Forum* nel 2006, fornisce un quadro che mostra l'ampiezza e la portata della divario di genere in tutto il mondo. Per ogni nazione l'indice fissa uno standard del divario di genere basandosi su criteri economici, politici, educazione e salute, e fornisce una classifica dei paesi, permettendo un confronto efficace sia tra regioni che gruppi di reddito nel tempo.

Gender, parola inglese per significare “genere” inteso come genere sessuale, è un termine associato ai Gender Studies, ovvero studi di genere. Questi studi mirano a individuare e a spiegare i motivi per cui a un dato genere (maschile o femminile) vengano attribuiti ruoli specifici, stereotipi o comportamenti che variano di cultura in cultura.

A cosa servono le classifiche?
Le classifiche sono state realizzate per creare maggiore consapevolezza a livello mondiale. La metodologia e l'analisi quantitativa sono destinate a servire come base per la progettazione di misure efficaci per la riduzione delle disparità di genere.

* Il Forum economico mondiale (nome originale in inglese: World Economic Forum, conosciuto anche come Forum di Davos) è una fondazione senza fini di lucro con sede a Cologny, vicino a Ginevra, in Svizzera, nata nel 1971 per iniziativa dell'economista ed accademico Klaus Schwab.

La fondazione organizza ogni inverno, presso la cittadina sciistica di Davos in Svizzera, un incontro tra esponenti di primo piano della politica e dell'economia internazionale con intellettuali e giornalisti selezionati, per discutere delle questioni più urgenti che il mondo si trova ad affrontare, anche in materia di salute e di ambiente.


3A - INFORMATICA: FORMULE E RIFERIMENTI

I riferimenti relativi sono quelli più utilizzati nelle formule, perché permettono di copiare le formule in molte righe.
Se copio una formula (es. =4*A1) da una cella B1 ad altre celle come abbiamo fatto con il riempimento automatico “trascinando” la cella B1, la formula diventa nelle celle di destinazione =4*A2, =4*A3, =4*A4, etc: cioè vengono automaticamente inseriti in valori delle celle A2, A3, A4 etc.
Altro esempio: se si copia la formula = B2 + A2 dalla cella C2 e C3, i riferimenti della formula nella cella C3 diventano = A3 + B3.

Ci sono però dei casi nei quali il riferimento ad una cella deve essere costante (cioè "assoluto") indipendentemente dalla posizione della cella in cui viene copiato.
Se si desidera mantenere il riferimento di cella originale quando si copia, la si "blocca" inserendo un segno di dollaro ($).
Guarda l'esempio.
Voglio calcolare lo sconto sui prodotti che vendo. Lo sconto potrebbe variare: posso decidere di vendere al 30% nei saldi, oppure applicare in altri periodi uno sconto del 10%. Posso usare la stessa tabella dati e modificare solo il calcolo dello sconto? Sì, se metto lo sconto in una cella separata, che posso modificare quando voglio.
Vediamo come.
Metto il F2 lo sconto del 10%.
Se inserisco la formula=D5*F2 in E5, lo sconto viene correttamente calcolato.


Posso copiare la formula nelle altre celle?
Non è possibile trascinare la formula così com’è altrimenti si incorre negli errori visualizzati nell’immagine seguente:


Infatti, trascinando in E6, E7 etc. la formula diventa =D6*F3, =D7*F4 e così via, ma in F3 ed F4 c'è 0!
Il problema consiste nel fatto che la cella F2 (dove è scritto 10%) viene incrementata man mano che si trascina in basso la formula di partenza:


Come posso dire al computer di usare sempre la cella F2 che contiene lo sconto? La "blocco" inserendo un segno di dollaro ($). La formula da usare è =D5*F$2.
Se trascino in basso la formula il riferimento F$2 non viene modificato, ed il calcolo è corretto:

Controlla se in E6 la formula è =D6*F$2. Da D5 si è passati a D6, ma la seconda cella è sempre F2!



3A-Soluzione espressione

Ecco la soluzione dell'espressione di oggi:


L'errore era nell'ultima graffa dove ho un 5/16, mentre sulla lavagna c'era 5/4!


lunedì 26 novembre 2018

3A - Esercizi per la verifica

Calcolare le seguenti espressioni:

A- Gruppo recupero:



B- Shiman, Ali, Gabriele possono provare anche questa:


C- Gruppo Potenziamento:

Soluzioni dei n.13 e 14:

domenica 18 novembre 2018

2A - FORMICHE

Prima di cominciare a parlare delle formiche servono minime informazioni sulla classificazione.

Il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi è Carl Nilsson Linnaeus, Carlo Linneo in italiano, medico, botanico e naturalista svedese del 1700.

Introdusse la nomenclatura binomiale nel sistema di classificazione delle piante, degli animali e minerali. Con questo metodo tassonomico a ciascun organismo sono attribuiti due nomi (in latino):
il primo si riferisce al genere di appartenenza dell'organismo stesso ed è uguale per tutte le specie che condividono alcuni caratteri principali; il secondo termine designa la specie.



ESEMPI

Uomo (Homo sapiens)
Dominio
Eukaryota
Regno
Animalia
Phylum
Chordata
Subphylum
Vertebrata
Superclasse
Tetrapoda
Classe
Mammalia
Sottoclasse
Placentati
Ordine
Primates
Famiglia
Hominidae
Genere
Homo
Specie
H. sapiens

FORMICHE
Dominio
Eukaryota
Regno
Animalia
Phylum
Arthropoda
Classe
Insecta
Ordine
Hymenoptera

Formicidae

Formiche italiane:


COM'E' FATTA UNA FORMICA?
Morfologia di una formica

Le operaie delle formiche hanno dimensioni variabili da 1 a circa 30 mm; di norma le femmine feconde (le regine) sono più grandi delle operaie sterili e in alcune specie possono raggiungere anche i 6 cm.

Le operaie hanno un capo grosso e robusto, mandibole forti ma meno sviluppate di quelle dei soldati, occhi piccoli, antenne formate da undici o dodici segmenti o anche meno. 

Dopo i due segmenti del peduncolo addominale, l'addome si ingrossa e al suo apice porta l'aculeo a volte funzionante, mentre in altri casi è atrofizzato. 

Le operaie e i soldati differiscono perché i secondi hanno un capo molto più grosso.
La femmina feconda è più grossa, possiede gli ocelli e le ali che però cadono dopo l’accoppiamento.
I maschi sono in genere piccoli, sempre provvisti di ali e hanno occhi e ocelli molto sviluppati; il loro torace è più grande, mentre le tre paia di zampe, comuni a tutti gli insetti, sono piccole. 

Fra gli organi di senso, il più sviluppato è l'olfatto che ha la sua sede nelle antenne e serve alle formiche per percepire le sensazioni più comuni e utili alla vita. 

Nell'ultima porzione dell'addome, sboccano le ghiandole del veleno contenente acido formico.
In alcune specie sul peduncolo e all'inizio dell'addome, sono posti gli organi stridulanti che, per sfregamento, emettono deboli suoni.

La regina depone annualmente delle uova che genereranno delle formiche alate, sia maschi che femmine, che sciameranno e formeranno nuovi formicai; i maschi dopo l'accoppiamento moriranno, mentre le femmine perderanno le ali e deporranno le uova per la formazione della nuova colonia per tutta la vita.

Presso le formiche, l'apparato riproduttore è sviluppato in tutti gli individui, anche se, nelle operaie, è atrofizzato e non consente la riproduzione sessuata. Le femmine si sviluppano a partire da uova fecondate, mentre i maschi nascono da uova non fecondate. 

Ciclo vitale
La formica è un insetto con metamorfosi completa, perché il suo sviluppo passa attraverso più fasi: uovo-larva-pupa-adulto.
Le uova delle formiche sono prive di involucri protettivi. 
Le operaie nutrono le larve rigurgitando nella loro bocca piccole gocce di cibo per mezzo della trofallassi.
La larva delle formiche secerne un po' di seta con la quale, quando è matura, si tesse un bozzolo in cui trascorre lo stadio di pupa
Le uova, le larve e le ninfe sono assistite con gran cura dalle operaie, che le trasportano nelle parti più confortevoli del formicaio a seconda delle necessità del loro sviluppo.
La cura della prole costituisce la maggior parte del lavoro che si svolge nel formicaio. 
Le regine non lavorano e vivono da quindici a venti anni. Le operaie vivono da cinque a dieci anni; i maschi, invece, muoiono dopo essersi accoppiati.

Le formiche vivono in società che possono essere formate da poche decine oppure molte centinaia di migliaia di unità, fino a qualche milione, ma solo in casi eccezionali.

Organizzazione sociale e comportamento
Le formiche sono tra i più noti fra gli insetti sociali
Costituiscono una società coesa e solidale, retta da regole inflessibili, dove ciascuno ha un compito ben definito e nulla è lasciato al caso. 
Gli scienziati Hölldobler e Wilson, con l’osservazione ed il lavoro sul campo, definirono superorganismo  la società delle formiche. Sono insetti eusociali: la divisione del lavoro è così rigorosa da non risparmiare neppure i neonati o la funzione riproduttiva.
Da un lato la regina madre e gli inoffensivi maschi addetti all'inseminazione, dall'altro la casta delle operaie sterili dedite alla cura della prole regale o impiegate in missioni ad alto rischio.
Per spiegare forme tanto estreme di cooperazione, sostengono Hölldobler e Wilson, è necessario ipotizzare una selezione fra gruppi il cui effetto coesivo riesca a superare gli effetti dissolutivi della concomitante selezione individuale all'interno del gruppo.
L’eusocialità soddisfa le seguenti condizioni: cura cooperativa della prole, sovrapposizione delle generazioni degli adulti e divisione del lavoro tra la regina fertile ed i laoratori sterili (noti come operai).
Tutte le formiche di un formicaio sono legate da un vincolo di parentela, con una struttura sociale notevolmente complessa ed una straordinaria diversificazione e specializzazione dei compiti.
La struttura sociale viene regolata dalla regina per mezzo dei feromoni, che hanno anche la funzione di indurre la sterilità nelle operaie (negli imenotteri tutti gli individui sterili sono femmine).

Comunicazione
Le formiche comunicano tra loro usando segnali chimici detti feromoni. 

Come altri insetti, le formiche percepiscono gli odori con le antenne.
Poiché vivono per lo più sulla superficie terrestre, usano la superficie del suolo per lasciare tracce di feromone che possono essere seguite da altre formiche. Nelle specie che vanno in cerca di cibo in gruppi, il membro che trova del cibo segna un percorso sulla via del ritorno alla colonia che viene seguito da altre formiche che, una volta raggiunto il cibo, fanno ritorno alla colonia in gruppo seguendo lo stesso percorso e contrassegnandolo con ulteriori segnali chimici. Quando la fonte di cibo si è esaurita, smettono di contrassegnare il percorso e l'odore si dissipa lentamente.

Questo comportamento consente alle formiche di sopravvivere anche in presenza di notevoli cambiamenti nel loro ambiente o di ostacoli all'interno del percorso. Per esempio, quando un percorso stabilito per una fonte di cibo è bloccato da un ostacolo, una delle formiche lo abbandona per esplorare nuove rotte. Se una formica ha successo, lascia una traccia nuova che segna il percorso più breve anche per il ritorno. I migliori percorsi sono seguiti da più formiche; questo metodo in maniera graduale fa sì che i gruppi di formiche alla ricerca di cibo trovino sempre la strada migliore.
Una formica ferita può emettere un allarme tramite i feromoni alle formiche nelle vicinanze facendole allontanare dal luogo in cui è stata attaccata.

Dieta
Le formiche sono onnivore.
Alcune specie sono specializzate su singole prede (per es. chilopodi, isopodi, uova di artropodi, altre formiche, termiti, vespe ecc.); altre sono polifaghe.
Alcune sono prevalentemente carnivore, predatrici, altre si nutrono del nettare di fiori o delle secrezioni zuccherine (melata) degli Afidi, allevati da esse stesse.
Molte si nutrono di semi, che accumulano nel nido impedendone la germinazione.
Alcune specie (Atta) coltivano funghi simbionti su un substrato organico che viene raccolto e portato nel nido e che può variare, a seconda delle specie, da sostanze vegetali e insetti morti, a escrementi di insetti, a foglie, steli e fiori tagliuzzati (formiche tagliafoglie). 

Difesa
Le formiche si difendono e attaccano tramite morsi e, in molte specie, tramite punture che possono iniettare o spruzzare sostanze chimiche come l'acido formico. Alcune specie che dispongono di pungiglioni.

QUANTE SPECIE DI FORMICHE CI SONO SUL PIANETA?
Un'interessante intervista a 5 scienziati ci rivela le possibili risposte.

Sono elencate 13.379 specie di formiche esistenti.
Quante credi ne rimangano da scoprire?

SCIENZIATO 1: è difficile da dire. Il numero totale potrebbe essere tra 20.000 e 40.000. Quindi il mio voto è circa 30.000.

SCIENZIATO 2: le formiche rappresentano la maggior parte della biomassa animale conosciuta del nostro pianeta. ... è molto probabile che il numero aumenti con ulteriori indagini tassonomiche e studi sulla biodiversità, e mi aspetto che il numero totale di specie di formiche esistenti possa raggiungere dalle 22.000 alle 25.000 specie.

SCIENZIATO 3: ... dato che centinaia di specie non descritte sono già note ... una stima prudente sarebbe di 20.000 specie totali a livello globale.

SCIENZIATO 4: La questione di quante specie di formiche esistano è stata un campo ricorrente di speculazioni amichevoli tra i mirmecologi. ... molto probabilmente il totale supera le 15.000 specie. Il che, se corretto, significherebbe che rimangono circa 2000 specie di formiche da scoprire.

SCIENZIATO 5: Sulla base del numero di specie non descritte rispetto alle specie descritte da raccolte recenti, specialmente quelle provenienti da regioni tropicali, penso che il numero totale di specie di formiche al mondo sia più vicino a 30.000. Ma non sono solo le regioni tropicali dove si troveranno nuove specie. Specie non descritte sono presenti anche nelle zone temperate come la California o la Grecia.

 Atta
Lasius fuliginosus
 Messor ibericus


Tetramorium caespitum

martedì 13 novembre 2018

2A - TANGRAM

Cos'è il tangram? Guarda qui.

Il Tangram tradizionale è costituito da un quadrato scomposto in sette parti (tan), tali che gli angoli dalle stesse abbiano ampiezze multiple di 45° (la metà di un angolo retto).
Occorrente per costruire il tangram: 1) un foglio a quadretti; 2) una riga; 3) una matita; 4) un paio di forbici. Come procedere: 1) disegnare un quadrato con la matita e la riga (contando i quadretti); 2) tracciare con la riga le linee come da modello (contando i quadretti); 3) tagliare ora le figure ottenute seguendo le linee,si ottengono così i 7 pezzi del tangram.



1A - SCIENZE

VERIFICA DI SCIENZE

A-RISPONDI ALLE DOMANDE:
1-IN QUALE STATO SI TROVA L'ACQUA IN GENERE?
2-SE LA METTIAMO IN UNA BOTTIGLIA, IN UN VASETTO, IN UN BICCHIERE, CHE FORMA ASSUME?
POSSIAMO ALLORA AFFERMARE CHE LA FORMA CHE L'ACQUA
3-SE VERSIAMO DELL'ACQUA IN UN RECIPIENTE E LO METTIAMO NEL CONGELATORECOSA ACCADE?
4-SE METTIAMO DELL'ACQUA IN UN PENTOLINO E LO METTIAMO SUL FUOCO COSA ACCADRA’?
5-CHE FORMA HANNO LE GOCCE D'ACQUA E PERCHE’?

B-SCEGLI UNO DEGLI ESPERIMENTI FATTI A SCUOLA O ASSEGNATI PER CASA. SCRIVI UNA RELAZIONE SEGUENDO IL SEGUENTE SCHEMA:
TITOLO
MATERIALI
PROCEDIMENTO
OSSERVAZIONI
CONCLUSIONI


PER LA VALUTAZIONE SARANNO CONSIDERATI: CORRETTEZZA DELLA RISPOSTA, ORDINE E LEGGIBILITA’ DELL’ELABORATO, RICCHEZZA DEI CONTENUTI ESPOSTI.

lunedì 5 novembre 2018

3A - Poligoni regolari

Poligoni regolari: problemi
Nota - errore nella tabella: per il dodecagono il secondo n. fisso è 11,196

1-Il lato di un esagono regolare è di 15 cm. Calcola la misura dell’apotema, del perimetro e l'area del poligono.   [12,99 cm, 90 cm, ... ]

2-Il lato di un pentagono regolare misura 12 cm. Calcola apotema, perimetro ed area.

3-Calcola l’area della superficie di un esagono regolare che ha il lato che misura 8 cm, sapendo che il suo numero fisso f è 0,866.

4-Un pentagono regolare ha l’apotema di 3,784 m. Calcola la sua area. [52,03 mq] Un esagono regolare ha il perimetro di 49,2 dm. Quanto misura la sua superficie? 174,69 dmq]

5-Un ettagono regolare ha l’area di 59,64 m e l’apotema misura 4,26 m. Calcola la misura del lato. [4 m]

6-Un ottagono regolare ha il lato di 50 cm. Calcola l’altezza di un rettangolo equivalente all’ottagono d avente la base di 142 cm. [85  cm]

1A - Esperimenti con le gocce d'acqua

Qualche osservazione sull'esperimento di oggi.

Talvolta si vedono alcuni insetti (i gerridi, vedi sotto) che camminano sull’acqua; si può far galleggiare una graffetta metallica o una moneta, ponendoli con delicatezza sulla superficie del liquido. Perché non affondano?
Il fenomeno può essere spiegato con la tensione superficiale.

I liquidi hanno una struttura interna costituita da molecole vicine le une alle altre. L’intensità delle forze fra molecola e molecola, dette forze di coesione, non garantisce la compattezza del materiale.


Una molecola d'acqua A è circondata da altre molecole simili che la attraggono. La molecola A, sotto l’azione di queste forze di attrazione, tenderà a spostarsi un po' verso la molecola più vicina, ma manterrà nel tempo la propria posizione. Una molecola come la B, vicino alla superficie libera del liquido, sentirà anch’essa la forza attrattiva esercitata dalle molecole vicine, ma queste si trovano soltanto sotto accanto alla molecola B. La molecola B (e tutte quelle vicine alla superficie libera del liquido) è attratta più efficacemente verso l’interno del liquido stesso. Per questo motivo il liquido si comporta come se ci fosse una pellicola invisibile che lo tiene unito. E' una forza di origine molecolare cui si dà il nome di tensione superficiale.
Dunque una molecola d'acqua è completamente circondata da altre molecole con le quali interagisce e dalle quali si sente attratta. Tali forze di attrazione si esercitano sulla molecola da tutte le direzioni dello spazio, per cui alla fine la forza che ne risulta è nulla: per una forza che la attrae in un verso verso ne esiste un'altra uguale che la attrae nel verso opposto!
Le cose cambiano se la molecola si trova in prossimità della superficie libera dell'acqua perché questa molecola è attratta solamente da quelle sottostanti e dalle altre molecole sulla superficie. In particolare essa non subisce alcuna forza attrattiva dall'alto che controbilanci quella dal basso. In conclusione: le molecole in superficie sono attratte verso l'interno del liquido. Questa forza produce le caratteristiche di superficie elastica che l'acqua mostra.
La tensione superficiale tende a rendere minima la superficie di una goccia (a parità di volume, la sfera è il solido dotato di minor superficie).

E' come se si formasse uno strato di molecole in superficie che si tengono unite, permettendo in certe condizioni, come vedremo, il galleggiamento di oggetti anche più densi dell’acqua. La tensione superficiale è la tendenza delle molecole dei liquidi a stringersi le une alle altre. Immagino la superficie libera dell’acqua costituita da una rete di molecole d’acqua legate tra loro. Questa rete è abbastanza tesa che se un gerride (vedi sotto) lo sostiene e lo tiene a galla. 

Cosa fa il sapone alla goccia d'acqua?
Il sapone contiene tensioattiviEssi vengono utilizzati nell’industria dei detersivi e dei saponi (vedremo perché).
I tensioattivi sono sostanze che, aggiunte all’acqua, ne abbassano la tensione superficiale.
Quando la tensione superficiale diminuisce, diminuisce la coesione della superficie del liquido. 
Oltre a spiegare l'esperimento della goccia d'acqua, puoi fare a casa questo:

Materiale: bacinella – detersivo per piatti – borotalco.
Procedimento:
1-Versare della polvere di borotalco in una bacinella d’acqua.
2- Versare poi qualche goccia di sapone nella bacinella.
Osservazioni:
1- Dopo aver messo un po' di borotalco sulla superficie dell'acqua osservi che il borotalco ................ . 2- Aggiungendo poi una goccia di sapone sulla superficie dell'acqua si potrà osservare che il borotalco .............................  e poi ........................... dalla superficie dell'acqua.

Perché? Cosa succede quando aggiungiamo il sapone?
Le molecole di sapone hanno code idrofobe (= nemiche dell’acqua) e teste idrofile (amiche dell’acqua).


Osserviamo come si dispongono le molecole di sapone sulla superficie dell’acqua:
http://dm.unife.it/matematicainsieme/schiume/perc_chimica03.htm
Le molecole di sapone spingono le loro code idrofobe fuori dall’acqua (perché a loro non piace stare nell’acqua), mentre le teste idrofile separano le molecole d’acqua le une dalle altre. Questo fa diminuire la tensione superficiale perché la distanza fra le molecole d’acqua aumenta.

domenica 4 novembre 2018

3A - Algebra: esercizi

Un po' di espressioni di vario livello, dall'autore del nostro libro di testo:

FACILI


MEDIE


PIU' IMPEGNATIVE




3A - Angoli al centro ed alla circonferenza

Due animazioni per ripassare:

https://www.geogebra.org/m/J2zSVN7Y

https://www.geogebra.org/m/pMYd5SaV

Problemi.

1A - Angoli

Angoli complementari
Trova il complementare degli angoli:
A= 55°; B=76°; C=80°; D= 32°
e poi controlla con l'animazione.

Angoli supplementari
Trova il supplementare degli angoli:
A= 105°; B=75°; C=178°; D= 32°
e poi controlla con l'animazione.

Angoli esplementari
Trova l'esplementare degli angoli:
A= 200°; B=60°; C=190°; D= 40°
e poi controlla con l'animazione.

Angoli opposti al vertice
Guarda l'animazione.

Sommare e sottrarre angoli
Una lezione per rivedere l'argomento.

Usare il goniometro.