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lunedì 25 maggio 2015

2A - 24 maggio 1915

A 100 anni dall'entrata dell'Italia nel primo conflitto mondiale, che avvenne il 24 maggio 1915, ricordiamo qui alcuni dati della Grande Guerra e qualche notizia sui partecipanti extracomunitari a quel conflitto.
La prima guerra mondiale fu il conflitto armato che coinvolse le principali potenze mondiali e molte di quelle minori. Il conflitto ebbe inizio il 28 luglio 1914 con la dichiarazione di guerra dell'Impero austro-ungarico al Regno di Serbia in seguito all'assassinio dell'arciduca Francesco Ferdinando, avvenuto il 28 giugno 1914 a Sarajevo, e si concluse oltre quattro anni dopo, l'11 novembre 1918.

La prima guerra mondiale è stato uno dei conflitti più sanguinosi dell'umanità. Nei quattro anni e tre mesi di ostilità persero la vita circa 2 milioni di soldati tedeschi insieme a 1.110.000 austro-ungarici, 770.000 turchi e 87.500 bulgari; gli Alleati ebbero all'incirca 2 milioni di morti tra i soldati russi, 1.400.000 francesi, 1.115.000 dell'Impero britannico, 650.000 italiani, 370.000 serbi, 250.000 rumeni e 116.000 statunitensi.
Considerando tutte le nazioni del mondo, si stima che durante il conflitto persero la vita poco meno di 9.722.000 di soldati con oltre 21 milioni di feriti, molti dei quali rimasero più o meno gravemente segnati o menomati a vita.
I civili non furono risparmiati: circa 950.000 morirono a causa delle operazioni militari e circa 5.893.000 persone perirono per cause collaterali (carestie e carenze di generi alimentari, malattie ed epidemie).
Puoi trovare moltissime informazioni, foto, canti, ricerche sul sito www.cimeetrincee.it.

Oggi però ci occupiamo delle altre nazioni che parteciparono a conflitto e sono rappresentate nella nostra classe.

Contributi alla Grande Guerra di Filippine, Nordafrica e Sudamerica.

Le Filippine erano una colonia americana e dopo l'entrata in guerra (da parte degli USA) parteciparono con un contingente di circa 28mila soldati. Ci sono notizie di alcuni caduti sul fronte francese. Altri filippini emigrati nel Regno Unito combatterono nel saliente di Ypres (Belgio) e nella battaglia della Somme (Francia). 
Vedi anche:
http://filipinos-ww1usmilitaryservice.tripod.com

Per l'Egitto, un medico egiziano di nome Dr. Ashraf Sabri che ha lavorato per anni al fine di celebrare la memoria dei soldati egiziani. In Europa ne furono inviati 100.000, di cui la metà caduti. Questi soldati combatterono in Francia, Belgio, Italia, Grecia. La metà dei caduti potrebbe riferirsi a questi 100.000, o al totale del milione e duecentomila complessivo di soldati mobilitati. Altre notizie raccolte in rete: L'Egitto fu occupato dalle truppe britanniche molto prima della Grande Guerra. L'esercito egiziano, nel 1914, comprendeva 17 battaglioni di fanteria (8 e 9 del Sudan egiziano), 3 compagnie di fanteria a cavallo, un Camel Corps, servizi di supporto e vari gruppi di miliziani locali. Organizzato, ampliato e dotato dagli inglesi negli anni prima della guerra, e guidati da ufficiali britannici ... Anche se alcune unità di artiglieria sul campo hanno partecipato volontariamente nella difesa del Canale di Suez nei primi mesi del 1915 , l'esercito egiziano ... è stato principalmente impiegato per mantenere l'ordine in Sudan. La maggior parte del suo equipaggiamento erano fondi di magazzino britannico, anche se alcuni moderni fucili Lee-Enfield erano disponibili entro la fine della guerra (da Il dizionario della prima guerra mondiale di Pope e Wheal, pagg 147, 148).

Sotto a questo video: http://youtu.be/etANISOh2hc

   

le scritte dicono: L'Egitto ha giocato un grande ruolo durante la prima guerra mondiale; l'esercito egiziano è stato l'8° esercito degli Alleati come numero (di soldati immagino), 1.200.000 soldati per difendere l'Egitto, il Medio Oriente (Arabia Saudita, Iraq, Giordania e Palestina) e anche per difendere l'Europa. 100.000 soldati andarono in Francia, Belgio, Italia, Grecia; oltre il 50% dell'esercito è morto durante la guerra, molti soldati egiziani del Commonwealth sono sepolti in cimiteri europei. 

Ancora: 
L’Egitto non dimentica i suoi soldati e un medico egiziano di nome Dr. Ashraf Sabri ha fatto una ricerca per 15 anni. E’ riuscito a portare la bandiera egiziana nei paesi europei per celebrare la loro memoria. Ha anche operato per ottenere dal Regno Unito l’autorizzazione ad installare un memoriale per i soldati egiziani in uno dei parchi di Londra. 

Il primo contingente di egiziano Lavoro Corpo (ELC) ha raggiunto Marsiglia il 24 mar 1917 - circa 1.200 uomini in tutto. Il reclutamento era estremamente impopolare. Queste truppe furono impiegate per scavi e rinforzo delle trincee. Molti morirono o scomparvero, aggravando il la sofferenza delle loro famiglie sul fronte interno. Di fronte alla crescente resistenza al reclutamento le autorità britanniche in Egitto fecero ricorso a metodi sempre più coercitivi. I villaggi erano tenuti a fornire un determinato numero di lavoratori per sostenere con lo sforzo bellico. Il risentimento del popolo contro questi metodi alimentarono un crescente rifiuto del dominio britannico in Egitto, che ha contribuito a una rivolta a livello nazionale per l'indipendenza.

Ci sono soldati egiziani sepolti in Italia?
Secondo l'organizzazione che cura le sepolture dei soldati del Commonwealth, a Taranto ci sono dei soldati egiziani. Si parla anche di sepolture ad Asiago. Ecco le informazioni sul cimitero di Taranto: Via San Brunone - 74100 Taranto (TA) Puglia. Latitudine: 40.490483, Longitudine: 17,219 Cimitero della prima guerra mondiale del Commonwealth - 1 sudafricano, indiano, maltese, egiziana, Regno Unito, 449 tombe in totale. I cancelli del cimitero sono chiusi a chiave, tranne durante le ore di lavoro del nostro staff di giardinaggio. Se desiderate visitare il cimitero in cui le porte sono bloccate, la combinazione del lucchetto è 1221. Per aprire il blocco è necessario premere un pulsante sulla serratura dopo aver composto il numero di combinazione. Informazioni al numero di telefono 01628 507200. 
Esiste una fondazione che si occupa specificamente di soldati caduti di nazionalità algerina, indiana, africana, etc: The Forgotten Heroes 14-19 Foundation.

Riguardo l’Ecuador, il tenente colonnello Cosimo Rennella Barbatto era un asso della prima guerra mondiale. E’ stato accreditato con sette vittorie aeree confermate. Cosimo Rennella nacque a Secondigliano in provincia di Napoli il 15 febbraio 1890 e si trasferì a Guayaquil, in Ecuador, due anni dopo, quando la sua famiglia emigrò. Era conosciuto come 'Cosme' nel suo nuovo paese. Fu inviato dal Guayas Shooting Club a Torino nel 1911 per imparare a volare. Nel gennaio del 1913 tornò a Guayaquil. Pilotava un Nieuport Patria n.1. Con la guerra, tornò in Italia come volontario, combattendo con la 78ma Squadriglia Aeroplani tra il 24 maggio 1915 e 4 novembre 1918, con 250 incursioni sul territorio nemico e 152 combattimenti.



venerdì 4 novembre 2011

4 novembre

Oggi abbiamo parlato del 4 novembre.
Nessuno sapeva che la via della scuola, lato salesiani, si chiama così per ricordare il monte Podgora-Calvario, una collina di 240 metri di altezza a nord-ovest della città di Gorizia vicino alla riva destra dell'Isonzo.
Guarda queste due mappe della città (puoi aprirle in una nuova finestra per ingrandirle). Cerchiate in rosso ci sono alcune delle vie che ricordano la Grande Guerra, combattuta dal 1915 al 1918: via Monte San Michele, via Monte Sabotino, via Monte Ortigara, via Piave, via Vittorio Veneto, via Filippo Corridoni... poi ci sono via Cesare Battisti, via XXIV maggio, e altre ancora.




Il 4 novembre 1918 finì la Prima Guerra Mondiale.
La Grande Guerra costò al nostro Paese 650.000 caduti, più altrettanti dispersi e quasi un milione di feriti. Se digiti "Prima guerra mondiale" in Wikipedia si apre la pagina che riporta, in fondo, tutti i numeri di questa orrenda carneficina.
Nel 1924, a Trento, col bronzo dei cannoni offerto dalle nazioni partecipanti al primo grande conflitto mondiale venne fusa una campana. Fu battezzata col nome di Maria Dolens (è la Madonna che soffre per la perdita di suo figlio Gesù e rappresenta tutte le madri che hanno perso i propri figli nella grande tragedia della guerra) e suona per onorare i Caduti di tutte le guerre e per invocare pace e fratellanza fra i popoli del mondo intero.
La Campana venne rifusa a Verona il 13 giugno 1939 e ritornava a Rovereto il 26 maggio 1940 per riprendere così la sua alta missione di pace e fratellanza universale. Il 31 agosto 1960, per una grave, irreparabile incrinatura la Campana cessava di suonare ed il 1° ottobre 1964, grazie all'apporto finanziario dei Lions Club d’italia, veniva rifusa nei pressi di Reggio Emilia.
Puoi ascoltarla qui.

Leggiamo adesso uno scritto di Adolfo Zamboni, tenente, aiutante maggiore del II° battaglione del 141° reggimento fanteria, brigata Catanzaro:

... un corrispondente viennese [scrisse] intorno al Podgora: “Proprio vicino a Gorizia s’eleva il famoso Podgora che consta solo di un’altura bassa, allungata, sprovvista di ogni rilievo atto ai ripari: tra questa e la città scorre il fiume non meno famoso [l'Isonzo].

Chi attraversa il ponte sull’Isonzo per salire al colle, sente passare per le vene un brivido freddo; nessuno va mai al di là senza trattenere il fiato; tutti lo confessano, anche gli Austriaci del Podgora (cioè le truppe scelte dall’avversario a presidio di quelle terribile posizione)”.

E continua il corrispondente: “Un reggimento italiano era stato avvisato che non avrebbe ricevuto il cambio dalle trincee se prima non avesse preso il Podgora: quest’ordine venne reso noto a Cormons prima della partenza, ed ognuno lo apprese come una vera sentenza di morte: per tre settimane intere il reggimento cozzò contro il Podgora; caddero uomini su uomini tanto che alla fine i cadaveri coprivano quasi interamente le posizioni contese. Indosso ad un giovane tenente italiano, il cui cadavere rimase sulle nostre trincee, si trovò una lettera così indirizzata: All’amico o nemico. Nel testo raccomandava la vecchia madre al suo unico fratello: - Debbo andare contro una posizione inespugnabile, inattaccabile e so che cadrò. Guarda però che non tremo .”