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mercoledì 28 ottobre 2015

Laboratorio: la vista

Il ricordo di ciò che l’occhio ha visto rimane sulla retina per un decimo di secondo.
Questo fenomeno prende il nome di persistenza delle immagini sulla retina.
Se il nostro occhio riceve due immagini intervallate da un tempo inferiore a 1/10 di secondo, vediamo la seconda immagine prima che la precedente sia "dimenticata".
Nei cartoni animati, immagini leggermente differenti sono proiettate con tempi inferiori al tempo di persistenza sulla retina; allora, per effetto della persistenza delle immagini, le vediamo in movimento e non "fisse". Il taumatropio ne è un semplice esempio. Puoi realizzarlo così:

Suggerimenti per un disegno:




Il fenachistoscopio (dal greco phenakizein, che significa "ingannare" o "imbrogliare", poiché si "inganna" l'occhio, dal momento che gli oggetti nei disegni sembrano muoversi e da σκοπέω "vedere, osservare"è un antico strumento ottico che consente di visualizzare immagini animate.

Cosa sono i colori?
Per i pittori sono i pigmenti con cui dipinge. Per un fisico sono aspetti della luce. Per un fisiologo sono una risposta del cervello a uno stimolo visivo, un fenomeno di percezione.
Il colore è il complesso risultato dell'effetto della luce sul sistema percettivo. Intervengono molti fattori:                                                              la luce, le relazioni occhio/cervello, le interazioni che influiscono sulla percezione.

La retina contiene tre classi di coni con pigmenti visivi aventi differente picco di sensibilità spettrale, coni rossi (560 nm), coni verdi (530 nm) e coni blu (430 nm).


C'è una zona della retina completamente priva di bastoncelli, detta fovea, che presiede alla percezione dei colori e alla alta risoluzione spaziale. Ciascun cono presente nella fovea è collegato ad una cellula nervosa, collegata con il cervello. Esternamente a quest'area coni e bastoncelli sono mescolati e la proporzione dei coni diminuisce a mano mano che si va verso la zona periferica della retina.
I bastoncelli, molto più sensibili dei coni alla stimolazione da parte della luce, sono collegati alle cellule nervose solo a gruppi; per questo l'immagine che essi veicolano è più confusa. La loro maggiore sensibilità permette all'occhio di vedere anche in condizioni di scarsa luminosità. In queste condizioni qualsiasi radiazione genera la stessa sensazione di colore: una tinta ra il grigio scuro, il blu e il verde. Bastoncelli e coni hanno il potere di modificare la propria sensibilità a seconda che la luce disponibile sia poca o molta e contribuiscono così a realizzare l'adattamento dell'occhio.
I fotoricettori possono essere sovrastimolati e produrre immagini persistenti negative.
Per esempio, se fisso intensamente questa immagine per 60'' e sposto poi lo sguardo su un foglio bianco, mi appare un'immagine della bandiera ma con colori ... diversi. Scopri quali!


Puoi divertirti anche con quest'immagine:


riproducendola in cartoncino colorato con un numero inferiore di stelle per semplificare l'esperimento. Stelle: in nero; sfondo stelle: arancione; righe: nere e verdi.




mercoledì 17 ottobre 2012

Taumatropi 2

Cosa vuol dire "percezione"? Significa avere una rappresentazione del mondo fisico generata dalla nostra mente sulla base delle informazioni che i nostri sensi ci inviano.

Con il taumatropio, una serie di immagini statiche sembrano in movimento. Il fatto è stato spiegato in termini di persistenza retinica, il fenomeno per cui se le immagini vengono viste in rapida successione la mente non riesce a registrarle come immagini separate ed ha l’impressione di un movimento continuo (il concetto di “persistenza retinica” compare nell’opuscolo “Nozioni sul cinematografo di Augusto e Luigi Lumiére“ nel 1897). Ecco i nostri taumatropi:


































Nel 1912 Max Wertheimer, il fondatore della Scuola della Gestalt (*) propone una nuova interpretazione. Egli studia il fenomeno phi e cerca di capire come da una successione di stimoli stazionari - come nei disegni animati -si possa percepire il movimento. Il fenomeno phi è il seguente: proiettando due luci su uno schermo a una certa distanza l'una dall'altra e separate da un breve intervallo temporale, chi guarda non percepisce due luci statiche, ma un'unica luce in movimento dalla prima alla seconda posizione. In modo analogo se due immagini diverse sono separate da un intervallo di tempo inferiore al decimo di secondo noi le vediamo come continue o sovrapposte.Wertheimer lo interpreta dicendo che il fenomeno percettivo non si può analizzare; se tentiamo di analizzare il movimento lo distruggiamo perché troviamo solo stimoli statici. Egli ipotizza che la fusione delle immagini statiche non avvenga nella retinama a un livello superiore.

Guarda il disegno. Trascina con il mouse LENTAMENTE la griglia da destra verso sinistra: cosa fa la pantera?

(*) una gestalt o forma è un insieme di elementi legati tra di loro in modo il risultato finale non sia solo la somma delle parti, ma qualcosa di più, come una sinfonia non è solo l'insieme delle singole note