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martedì 29 maggio 2012

Terremoto di stamattina

Il link con tutti i dati del terremoto odierno.


Non è stata una prova, oggi. Era un vero terremoto. Com'è possibile che ci sia gente sghignazza anche in questi frangenti? Non vi sembra che si dovrebbe eseguire quanto si è imparato a fare cercando di fare meno rumore possibile in modo che si riesca a comunicare tra di noi?

venerdì 25 maggio 2012

Terremoti, vulcani e placche

Qui un'interessante serie di mappe con vulcani, terremoti e confini di placche.

lunedì 21 maggio 2012

Sicurezza e terremoti

DAL SITO DELL'INGV


COSA FARE...


Durante il terremoto 
• Se sei in luogo chiuso cerca riparo nel vano di una porta inserita in un muro portante (quelli più spessi) o sotto una traveTi può proteggere da eventuali crolli 

Riparati sotto un tavoloE’ pericoloso stare vicino ai mobili, oggetti pesanti e vetri che potrebbero caderti addosso 

• Non precipitarti verso le scale e non usare l’ascensoreTalvolta le scale sono la parte più debole dell’edificio e l’ascensore può bloccarsi e impedirti di uscire 

• Se sei in auto, non sostare in prossimità di ponti, di terreni franosi o di spiagge. Potrebbero lesionarsi o crollare o essere investiti da onde di tsunami 

• Se sei all’aperto, allontanati da costruzioni e linee elettriche. Potrebbero crollare 

• Stai lontano da impianti industriali e linee elettriche. E’ possibile che si verifichino incidenti 

• Stai lontano dai bordi dei laghi e dalle spiagge marine. Si possono verificare onde di tsunami 

• Evita di andare in giro a curiosare e raggiungi le aree di attesa individuate dal piano di emergenza comunale. Bisogna evitare di avvicinarsi ai pericoli 

• Evita di usare il telefono e l’automobile. E’ necessario lasciare le linee telefoniche e le strade libere per non intralciare i soccorsi



Dopo il terremoto 
• Assicurati dello stato di salute delle persone attorno a te. Così aiuti chi si trova in difficoltà ed agevoli l’opera di soccorso 

• Non cercare di muovere persone ferite gravemente. Potresti aggravare le loro condizioni 

• Esci con prudenza indossando le scarpe. In strada potresti ferirti con vetri rotti e calcinacci 

• Raggiungi uno spazio aperto, lontano da edifici e da strutture pericolanti. Potrebbero caderti addosso

domenica 20 maggio 2012

Terremoti in Pianura Padana?

Sì, purtroppo. La Val Padana è il confine più settentrionale della placca africana la quale spinge e si scontra con la placca euroasiatica. Da questo attrito costante, con gli Appennini che vanno contro le Alpi, nascono i terremoti nella nostra grande pianura. Il più violento terremoto di cui si abbia traccia è del 1695 ed è avvenuto nell'Asolano con una magnitudo di 6.6 gradi Richter. Nel Veronese si ebbe, nel 1117 , un sisma di  6.4 gradi. A Brescia nel 1222 uno di 6 gradi. Se però le aree centrali della pianura e quelle a Ovest sono  generano terremoti di contenuta intensità, a Est, in Friuli, dove c'è una convergenza tra le placche da cui si sprigionano movimenti della crosta più violenti. Nel 1976 in Friuli ci fu un devastante terremoto di 6.4 gradi.

Ecco i dati dell'INGV:

Un terremoto di magnitudo 5.9 è avvenuto alle ore 04:03:52 italiane del giorno 20/Mag/2012 (02:03:52 20/Mag/2012 - UTC). Il terremoto è stato localizzato dalla Rete Sismica Nazionale dell'INGV nel distretto sismico: Pianura padana-emiliana.
Magnitudo 5.9
Data-Ora 20/05/2012 alle 04:03:52 (italiane) 20/05/2012 alle 02:03:52 (UTC)
Coordinate 44.89°N, 11.23°E Profondità 6.3 km

L'Appennino emiliano-romagnolo si estende anche sotto la pianura, sotto sedimenti portati dal Po e dai suoi affluenti. E' una catena a “falde”, composta da grandi pieghe, che si è formata in un arco di tempo che dal Cretaceo ossia da un centinaio di milioni di anni, fino ad oggi.
E' in atto la collisione tra due blocchi di crosta terrestre, la zolla europea (o sardo-corsa), e la piccola placca Padano-Adriatica.
La Sardegna e la Corsica, che formano la zolla sardo-corsa, un tempo erano attaccate alla Francia (vedi disegno 1 in alto a sinistra) e ad un certo punto sono “scivolate” verso la loro posizione attuale. La placca Padano-Adriatica invece, era la punta più avanzata dell’Africa. La catena appenninica deriva così dalla complessa deformazione dei sedimenti deposti durante questa evoluzione. Anche l’area padana è coinvolta nelle fasi deformative . La progressiva migrazione delle falde verso est provoca una profonda deformazione anche nell’area padana, che continua ancora ai nostri giorni.


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