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mercoledì 28 novembre 2018

3A - INFORMATICA: FORMULE E RIFERIMENTI

I riferimenti relativi sono quelli più utilizzati nelle formule, perché permettono di copiare le formule in molte righe.
Se copio una formula (es. =4*A1) da una cella B1 ad altre celle come abbiamo fatto con il riempimento automatico “trascinando” la cella B1, la formula diventa nelle celle di destinazione =4*A2, =4*A3, =4*A4, etc: cioè vengono automaticamente inseriti in valori delle celle A2, A3, A4 etc.
Altro esempio: se si copia la formula = B2 + A2 dalla cella C2 e C3, i riferimenti della formula nella cella C3 diventano = A3 + B3.

Ci sono però dei casi nei quali il riferimento ad una cella deve essere costante (cioè "assoluto") indipendentemente dalla posizione della cella in cui viene copiato.
Se si desidera mantenere il riferimento di cella originale quando si copia, la si "blocca" inserendo un segno di dollaro ($).
Guarda l'esempio.
Voglio calcolare lo sconto sui prodotti che vendo. Lo sconto potrebbe variare: posso decidere di vendere al 30% nei saldi, oppure applicare in altri periodi uno sconto del 10%. Posso usare la stessa tabella dati e modificare solo il calcolo dello sconto? Sì, se metto lo sconto in una cella separata, che posso modificare quando voglio.
Vediamo come.
Metto il F2 lo sconto del 10%.
Se inserisco la formula=D5*F2 in E5, lo sconto viene correttamente calcolato.


Posso copiare la formula nelle altre celle?
Non è possibile trascinare la formula così com’è altrimenti si incorre negli errori visualizzati nell’immagine seguente:


Infatti, trascinando in E6, E7 etc. la formula diventa =D6*F3, =D7*F4 e così via, ma in F3 ed F4 c'è 0!
Il problema consiste nel fatto che la cella F2 (dove è scritto 10%) viene incrementata man mano che si trascina in basso la formula di partenza:


Come posso dire al computer di usare sempre la cella F2 che contiene lo sconto? La "blocco" inserendo un segno di dollaro ($). La formula da usare è =D5*F$2.
Se trascino in basso la formula il riferimento F$2 non viene modificato, ed il calcolo è corretto:

Controlla se in E6 la formula è =D6*F$2. Da D5 si è passati a D6, ma la seconda cella è sempre F2!



giovedì 15 settembre 2016

1A - Numerazione binaria

Il computer usa il sistema binario o sistema di numerazione in base due, con le due cifre 0 e 1.
La sua importanza deriva dal fatto che viene utilizzato molto spesso dai circuiti che eseguono le operazioni aritmetiche.

I circuiti elettronici possono avere due soli stati (ACCESO o SPENTO):

ACCESO se passa corrente —> cifra 1
SPENTO se non passa corrente —> cifra 0

E' come se il computer  usasse soltanto due "dita".  

Alla scuola primaria hai operato sempre con le dieci cifre del sistema di numerazione in base 10: 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9.
Con questi simboli hai imparato a scrivere e ad operare con tutti i numeri:
112 vuol dire 2 unità, 1 decina, 1 centinaio
15+14=29 dove hai sommato le unità e le decine
17+5=22 dove 7 unità+5 unità= 12 unità=1 decina  e 2 unità (quindi scrivi 2 al posto delle unità e riporti 1), 1+1 riporto=2 decine (scrivo 2 al posto delle decine).

Un esempio da youmath:
 :


Ma anche con i soli due simboli 0 e 1 possiamo rappresentare tutti i numeri.
Solo due cifre: 0 e 1.
Unità=unità
Coppie (gruppi di 2) e non decine (gruppi di dieci)
Quaterne (gruppi di 4) e non centinaia (gruppi di dieci decine, cioè centinaia)
Ottetti (gruppi di 8) e non migliaia (gruppi di dieci centinaia, cioè migliaia)

Considera il numero 1101. L'1 a destra occupa il posto delle unità. Hai una unità:1. Lo 0 occupa il posto delle coppie (2); ci sono zero coppie: 2x0=0. L'1 al terzo posto occupa il posto delle quaterne (vale 4): 1x4=4. L'1 a sinistra occupa il posto degli ottetti: 1x8=8.
Quindi il numero 1101 (in base 2) significa:
1x8 + 1x4 + 0x2 + 1x1
che corrisponde al numero in base 10:  8 + 4 + 0 + 1 = 13.



Qui un convertitore online: http://wims.unice.fr/wims/wims.cgi
Ogni cifra (zero o uno) viene chiamata bit (binary digit, cioè cifra binaria). Un bit è rappresentato nella memoria principale di lavoro di un computer come circuito che è acceso o spento.
Un bit non può rappresentare molto, ma i bit sono normalmente considerati otto a otto. Ogni gruppo di otto bit, denominato byte, può rappresentare numeri da 0 a 255.

La velocità di un computer dipende anche da quanti bit può elaborare contemporaneamente. Per esempio molti dei computer oggi si dicono “a 32 bit” perché elaborano a ogni passo numeri fino 32 bit.
I computer a 16 bit, quando devono elaborare numeri a 32 bit devono spezzare i dati e fare più operazioni e quindi sono più lenti. I bit e i byte sono tutto ciò che il computer usa per memorizzare e trasmettere numeri, testo, e tutte le altre informazioni.

Come fanno i computer a memorizzare le immagini visto che possono solo usare numeri? Gli schermi di un computer sono divisi in una griglia di tanti punti chiamati pixel (picture element, elementi di immagine). In uno schermo in bianco e nero ogni punto può essere o bianco o nero:


La lettera “a” è stata ingrandita qui sopra per mostrare i pixel che la compongono. Quando un computer memorizza una immagine tutto ciò che deve immagazzinare è l'informazione di quali punti debbano essere bianchi e quali neri. La figura qui sotto mostra come una immagine possa essere rappresentata tramite numeri.


La prima riga è composta da un pixel bianco, tre neri e uno bianco.
Viene quindi rappresentata come 1, 3, 1. Il primo numero è sempre relativo al numero dei pixel bianchi all'inizio della linea. Se il primo pixel è nero la linea inizierà con uno 0.
RIGA 1: 1, 3,1
RIGA 2: 4,1
RIGA 3: 1,4
RIGA 4: 0, 3,1
RIGA 5: 0, 3,1
RIGA 6: 1, 4
Anche le immagini a colori hanno molti pixel ripetuti. Per risparmiare sullo spazio di memorizzazione necessario per mantenere queste immagini i programmatori hanno sviluppato una serie di altri metodi di compressione.

(Tratto da  http://csunplugged.org)


mercoledì 25 marzo 2015

Le basi della programmazione

Ti ricordi la numerazione binaria e i pixel
E le istruzioni per rappresentare una figura con pixel bianchi e neri?
Impariamo le basi della programmazione scrivendo le istruzioni per catturare il cattivo maialino.
Guarda il filmato (vedrai molti personaggi famosi) e poi comincia.
Accosta due blocchi "vai avanti" uno sopra l'altro e poi premi "Esegui" per aiutarmi a raggiungerlo. http://studio.code.org/s/20-hour

giovedì 2 ottobre 2014

Informatica 1 - I caratteri

In tipografia (e in informatica) il tipo di carattere o font è un insieme di caratteri tipografici caratterizzati e accomunati da un certo stile grafico.
Il termine inglese font proviene dal francese medioevale fonte (fuso), con riferimento ai caratteri mobili della stampa tipografica, ottenuti versando il metallo fuso nella forma contenente la matrice del singolo carattere.
Willi Heidelbach (foto da Wikipedia)
Si possono suddividere i tipi di carattere in due categorie principali: con o senza grazie (note anche con il francese serif, poi trasferito anche all'inglese). I caratteri con grazie hanno delle particolari terminazioni alla fine dei tratti delle lettere. L'uso delle grazie deriva dai caratteri lapidari romani, dove era molto difficile scalpellare nel marmo angoli di novanta gradi necessari a terminare le aste. I caratteri con grazie sono indicati in ambito anglosassone con l'aggettivo roman.

In informatica un carattere è un'unità di informazione corrispondente a un simbolo di una lingua scritta, come una lettera, un numero, o un segno di interpunzione. Il concetto include anche i caratteri di controllo, che non corrispondono a un segno della lingua naturale, ma sono necessari per processare un testo e gestire per esempio le stampanti; tra questi ci sono, ad esempio Invio.