Vi ricordate lo studio della paura?
Pare che non solo l'amigdala sia coinvolta! Leggi qui.
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mercoledì 6 febbraio 2013
mercoledì 28 novembre 2012
Prepariamo l'Open Day - classe 3A
Le emozioni si esibiscono nel teatro del corpo, i sentimenti in quello della mente.
Le emozioni sono stati mentali e fisiologici associati a modificazioni psicofisiologiche.
I sentimenti sono la percezione di un certo stato del corpo, unito alla percezione del pensiero.
Le emozioni sono pubbliche, cioè visibili agli altri (la mimica, la voce, ecc.) o rilevabili con opportuni test. I sentimenti sono sempre nascosti, come tutti i nostri contenuti mentali, invisibili a chiunque altro se non a noi stessi.
In passato le basi neuro-anatomiche delle emozioni facevano riferimento solo al sistema limbico (ippocampo ed ipotalamo) e si credeva che per tutte le emozioni erano coinvolte le stesse strutture cerebrali. Si riteneva che il sistema emotivo fosse separato da quello cognitivo.
Oggi invece includiamo l'amigdala e la corteccia prefrontale tra le arre connesse alle emozioni, e non escludiamo i processi cognitivi da quelli emotivi.
La possibilità di esprimere all’esterno un’emozione è un fatto estremamente rilevante per la nostra salute psichica e fisica. Questa possibilità di espressione si basa su alcuni punti:
- la capacità di vivere l’esperienza a livello consapevole (non solo fisiologico)
- riconoscerla e darle un nome
- comunicarla all’esterno con un linguaggio adeguato invece di eliminarla, come con il pianto
Darwin e le emozioni
Darwin riteneva che molte delle espressioni facciali delle emozioni fossero utili per comunicare qualcosa senza bisogno di parole. Pensava che l’espressione delle emozioni fosse legata anche a degli aspetti di tipo fisiologico: emozionarsi vuol dire piangere, cambiare il ritmo del respiro, sudare… Sosteneva che molti degli aspetti delle nostre emozioni sono DEI "fossili comportamentali", cioè qualcosa che in una lontana preistoria dell'evoluzione aveva una sua funzione e che oggi invece ha un minor significato. Darwin è stato il primo che ha studiato in modo moderno le emozioni, per esempio sui neonati, sui propri figli - fotografandoli e disegnando le loro espressioni.Il saggio di Darwin, L'espressione delle emozioni nell'uomo e negli altri animali uscì nel 1872, un anno dopo l'Origine dell'uomo, ed ebbe un immediato successo di pubblico.
La paura
La paura ci porta a organizzare una difesa dalla minaccia esterna. E' positiva quando si traduce in una reazione efficace; è negativa se produce risposte svantaggiose che non risolvono la situazione di pericolo o di minaccia.
Lo stato pauroso ha due "gradi". La paura primaria riflette lo stato d'allarme istintivo di un individuo che si rende conto del pericolo e si confronta con esso attivando tutti gli strumenti per controllare la minaccia e le sue conseguenze. La paura secondaria riflette invece lo stato di paralisi emotiva di un individuo che perde il contatto la realtà e non reagisce restando in balia della minaccia e delle sue conseguenze. Brutti sogni : gli incubi
Sigmund Freud sulle paure notturne afferma: "Il carattere istintivo degli incubi, nel senso stretto della parola è collegabile alla figura del mostro, sia esso una animale o un essere subumano, che visita i nostri sonni e ci terrorizza. Talvolta è una strega, talaltra un vampiro concepito come una persona morta che rianimata torni per succhiare il sangue dei vivi addormentati, o un uomo trasformato in lupo mannaro..."
Letteratura
Nei racconti horror c'è un effetto traumatico sul lettore, che viene portato in una dimensione estranea al suo rassicurante quotidiano. Freud, in un suo famoso saggio del 1919, parla del perturbante, ciò che inquieta, mette a disagio, ci pone al di fuori dalle consuetudini, dal normale. Da ciò che è noto si passa all'ignoto, al perturbante. Il soggetto (il lettore o lo spettatore di un film) cade allora in uno stato di incontrollato disagio.
Le emozioni sono stati mentali e fisiologici associati a modificazioni psicofisiologiche.
I sentimenti sono la percezione di un certo stato del corpo, unito alla percezione del pensiero.
Le emozioni sono pubbliche, cioè visibili agli altri (la mimica, la voce, ecc.) o rilevabili con opportuni test. I sentimenti sono sempre nascosti, come tutti i nostri contenuti mentali, invisibili a chiunque altro se non a noi stessi.
In passato le basi neuro-anatomiche delle emozioni facevano riferimento solo al sistema limbico (ippocampo ed ipotalamo) e si credeva che per tutte le emozioni erano coinvolte le stesse strutture cerebrali. Si riteneva che il sistema emotivo fosse separato da quello cognitivo.
Oggi invece includiamo l'amigdala e la corteccia prefrontale tra le arre connesse alle emozioni, e non escludiamo i processi cognitivi da quelli emotivi.
La possibilità di esprimere all’esterno un’emozione è un fatto estremamente rilevante per la nostra salute psichica e fisica. Questa possibilità di espressione si basa su alcuni punti:
- la capacità di vivere l’esperienza a livello consapevole (non solo fisiologico)
- riconoscerla e darle un nome
- comunicarla all’esterno con un linguaggio adeguato invece di eliminarla, come con il pianto
Darwin e le emozioni
Darwin riteneva che molte delle espressioni facciali delle emozioni fossero utili per comunicare qualcosa senza bisogno di parole. Pensava che l’espressione delle emozioni fosse legata anche a degli aspetti di tipo fisiologico: emozionarsi vuol dire piangere, cambiare il ritmo del respiro, sudare… Sosteneva che molti degli aspetti delle nostre emozioni sono DEI "fossili comportamentali", cioè qualcosa che in una lontana preistoria dell'evoluzione aveva una sua funzione e che oggi invece ha un minor significato. Darwin è stato il primo che ha studiato in modo moderno le emozioni, per esempio sui neonati, sui propri figli - fotografandoli e disegnando le loro espressioni.Il saggio di Darwin, L'espressione delle emozioni nell'uomo e negli altri animali uscì nel 1872, un anno dopo l'Origine dell'uomo, ed ebbe un immediato successo di pubblico.
La paura
La paura ci porta a organizzare una difesa dalla minaccia esterna. E' positiva quando si traduce in una reazione efficace; è negativa se produce risposte svantaggiose che non risolvono la situazione di pericolo o di minaccia.
Lo stato pauroso ha due "gradi". La paura primaria riflette lo stato d'allarme istintivo di un individuo che si rende conto del pericolo e si confronta con esso attivando tutti gli strumenti per controllare la minaccia e le sue conseguenze. La paura secondaria riflette invece lo stato di paralisi emotiva di un individuo che perde il contatto la realtà e non reagisce restando in balia della minaccia e delle sue conseguenze. Brutti sogni : gli incubi
Sigmund Freud sulle paure notturne afferma: "Il carattere istintivo degli incubi, nel senso stretto della parola è collegabile alla figura del mostro, sia esso una animale o un essere subumano, che visita i nostri sonni e ci terrorizza. Talvolta è una strega, talaltra un vampiro concepito come una persona morta che rianimata torni per succhiare il sangue dei vivi addormentati, o un uomo trasformato in lupo mannaro..."
Fisiologia della paura
Quando noi proviamo una emozione, come la la paura,
sperimentiamo una serie di cambiamenti corporei: la bocca secca, l’accelerazione del
battito cardiaco e del respiro, sudorazione delle mani, aumento della motilità intestinale,
tensione muscolare.Questa è la componente “corporea” dell’emozione,
responsabile della comunicazione del nostro stato emozionale (rossore, mimica
facciale, postura corporea, incrinarsi della voce); l’altra è la componente
cosciente, la consapevolezza che stiamo provando un’emozione.
L’emozione è il risultato di entrambe le componenti.
Gli anglosassoni usano due termini diversi per le due
componenti: emotion per la componente corporea; la parola feeling è invece
usata per la sensazione consapevole.
La componente cosciente è mediata in parte dalla corteccia
cingolata ed in parte dai lobi frontali. La componente corporea è mediata da
ipotalamo, amigdala e tronco dell’encefalo.
Letteratura
Nei racconti horror c'è un effetto traumatico sul lettore, che viene portato in una dimensione estranea al suo rassicurante quotidiano. Freud, in un suo famoso saggio del 1919, parla del perturbante, ciò che inquieta, mette a disagio, ci pone al di fuori dalle consuetudini, dal normale. Da ciò che è noto si passa all'ignoto, al perturbante. Il soggetto (il lettore o lo spettatore di un film) cade allora in uno stato di incontrollato disagio.
lunedì 29 ottobre 2012
L'amigdala
L'amigdala ha la forma di una mandorla (in greco significa appunto mandorla). Dalla parte più interna del nostro cervello è la sede delle emozioni, e tra queste, della paura.
Guarda un'animazione che mostra la posizione dell'amigdala nel nostro cervello.
![]() |
Il sistema limbico - 1 |
![]() |
Il sistema limbico - 2 |
![]() |
Il sistema limbico - 3 |
Guarda un'animazione che mostra la posizione dell'amigdala nel nostro cervello.
domenica 30 settembre 2012
Il neurone
Non possiamo parlare di paura senza introdurre l'unità base del nostro sistema nervoso: il neurone.
E' una cellula specializzata in grado di ricevere e trasmettere impulsi nervosi, e anche di produrre particolari sostanze.
E' costituito dal corpo cellulare contenente il nucleo e gli altri organelli deputati alle funzioni cellulari. Dal corpo cellulare partono dei prolungamenti, che sono i dendriti e l'assone. I dendriti ricevono segnali di input.
A differenza dell'assone i dendriti non sono dei buoni conduttori dei segnali nervosi. L'assone conduce invece il segnale verso altre cellule. Nell'assone può avvenire la sintesi di neurotrasmettitori. L'assone termina con una specie di bottone, attraverso i quale può prendere contatto con i dendriti o il corpo cellulare di altri neuroni affinché l’impulso nervoso si propaghi.
E' una cellula specializzata in grado di ricevere e trasmettere impulsi nervosi, e anche di produrre particolari sostanze.
E' costituito dal corpo cellulare contenente il nucleo e gli altri organelli deputati alle funzioni cellulari. Dal corpo cellulare partono dei prolungamenti, che sono i dendriti e l'assone. I dendriti ricevono segnali di input.
A differenza dell'assone i dendriti non sono dei buoni conduttori dei segnali nervosi. L'assone conduce invece il segnale verso altre cellule. Nell'assone può avvenire la sintesi di neurotrasmettitori. L'assone termina con una specie di bottone, attraverso i quale può prendere contatto con i dendriti o il corpo cellulare di altri neuroni affinché l’impulso nervoso si propaghi.
PAURA! - 1
Cos'è la paura?
Ci sono diversi livelli di paura?
Ci sono l'ansia, la fobia, il terrore...
Quali sono i segni della paura?
Abbiamo elencato: pallore, pelle d’oca, perdita di controllo, tremore, accelerazione del respiro, accelerazione del battito cardiaco, sudorazione...
La paura può essere piacevole?
In attesa di continuare il lavoro in laboratorio, prova a trovare il significato di queste fobie:
alectorofobia
aracnofobia
cinofobia
ailurofobia
ornitofobia
scotofobia o nictofobia
fotofobia
idrofobia
brontofobia
acrofobia
emofobia
aviofobia
claustrofobia
dismorfofobia
agorafobia
acatartofobia
misofobia
ofidiofobia
entomofobia
alectorofobia
aracnofobia
cinofobia
ailurofobia
ornitofobia
scotofobia o nictofobia
fotofobia
idrofobia
brontofobia
acrofobia
emofobia
aviofobia
claustrofobia
dismorfofobia
agorafobia
acatartofobia
misofobia
ofidiofobia
entomofobia
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