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lunedì 2 febbraio 2015

1A - Radici

Abbiamo studiato le radici. Un grande albero caduto rende possibile un'indagine ravvicinata. Clicca sulla foto per vedere i dettagli.




Qui invece vediamo come le radici di un albero cresciuto sulla riva di un piccolo corso d'acqua affondi in essa le sue radici.



1A - Tronchi

Cosa succede a un albero quando muore, o quando, per diverse ragioni, viene schiantato a terra?
Il legno è costituito da due componenti fondamentali: la ligninacellulosa insieme ad altre sostanze come pectine, resine, gomme, cere, sali minerali, acido tannico.
La cellulosa svolge funzione di sostegno e non di riserva nutrizionale. Cellulosa e lignina sono depositate nelle pareti delle cellule. Tutte le altre sostanze presenti hanno il compito di cementare le fibre tra loro e potenziare sostegno e rigidità.
Molte sono le cause che possono provocare il deterioramento del legno: abrasioni di origine meccanica e chimica, attacco di insetti xilofagi (tarli, termiti), di batteri e funghi.
Il legno è deteriorato da marciumi, ed attaccato da insetti come i Coleoptera, di cui molte specie hanno larve vivono nel legno nutrendosi di esso. Depongono le loro uova in crepe. Dopo pochi giorni le larve cominciano il loro pasto legnoso che può durare anni.









Il processo di decomposizione è una fase fondamentale del ciclo della materia che assicura il funzionamento e il mantenimento della stabilità degli ecosistemi terrestri. La decomposizione è condizionata e regolata sia dal tipo e dall’abbondanza degli organismi decompositori sia da altri fattori come il clima.
I tronchi caduti sono ospitano una microfauna particolare (insetti xilofagi, acari, nematodi ...), senza dimenticare formiche, termiti ed altri insetti che vi fanno il nido. Alcuni insetti, come i coleotteri scolitidi, attaccano piante ancor vive, debilitandole e concorrendo alla loro morte.

mercoledì 14 marzo 2012

Parlano di noi

Il lavoro che stiamo preparando per il concorso "Sesto e i suoi studenti", che quest'anno ha come tema l'ambiente, si è bloccato per due tristissimi eventi: l'abbattimento di due alberi magnifici da me molto amati. Uno, poi, allietava con una cornucopia di fiori profumati il giardino della scuola.
Perché un albero può essere abbattuto senza che i cittadini del quartiere lo sappiano e vengano informati sulle motivazioni? Se vedessimo uccidere un cane o un gatto per strada senza motivo, non ci preoccuperemmo di sapere cosa accade e perché? Abbattere un grande albero è altrettanto grave: un albero è un ecosistema, appartiene alla memoria della città, è parte viva del suo paesaggio.


Mentre ripenso al nostro progetto per riformularlo in modo che il sacrificio del Grande Pioppo e della Bella Paulownia non siano dimenticati, voglio ringraziare Mimma Pallavicini, giornalista specializzata ed esperta del verde, che ha ascoltato il mio sfogo e condiviso la mia rabbia e il mio dolore. Nel suo blog ha scritto di noi.

martedì 10 gennaio 2012

1A - L'albero della gomma

Ieri abbiamo parlato dell'albero della gomma, l'Hevea brasiliensis:

L'Hevea brasiliensis è il caa-o-chu (caucciù). Dalla corteccia incisa cola un lattice che poi coagula. Nel 1493 Cristoforo Colombo portò in Europa i primi pezzi di gomma cruda.

Nel 1747 Charles Marie de la Condamine spiegò all'Accademia delle Scienze di Parigi le proprietà del lattice di gomma ed il loro possibile utilizzo.

Nel 1823 Charles Macintosh riuscì a fabbricare una tela gommata con la quale furono confezionati i primi impermeabili (in inglese, mac o macintosh, appunto). Nel 1839, Charles Goodyear scoprì la vulcanizzazione, un processo che conferisce al materiale una grande elasticità.
La richiesta della gomma aumentò ad una velocità vertiginosa con la fabbricazione del motore a scoppio che diede il via alla motorizzazione con conseguente richiesta di grandi quantitativi di gomma naturale. L'Amazzonia era allora l’unica fonte della gomma naturale. Ogni raccoglitore doveva incidere 100 o poco più alberi al giornodella sua zona di foresta, e poi iniziare il lungo processo di coagulazione del lattice.
Nel 1876 i semi dell’albero della gomma germinarono per la prima volta con successo nel Giardino Botanico Reale di Kew (Londra). Dei 70.000 semi arrivati 2.800 germinarono. I giovani alberi nati da questi semi vennero spediti a Ceylon dove parecchi di essi vivono ancora oggi nei giardini botanici. Da Ceylon alcuni vennero mandati a Singapore e in altre parti tropicali dell'impero. Erano stati portati da Sir Clements Markham, che aveva mandato i suoi indiani a raccogliere le sementi. La nave discese lungo la corrente del Rio delle Amazzoni e passò la dogana a Belem, alla foce del fiume.
In Brasile però si ritiene che i semi siano stati trafugati dagli Inglesi per impadronirsi del mercato della gomma.
Con la produzione della gomma sintetica e la fabbricazione, nel 1940, del primo pneumatico fatto con mescole sintetiche, per la gomma naturale cominciò il declino.