Abbiamo preso un pentolino, due fornelli identici in grado di fornire lo stesso calore, acqua. Abbiamo messo 250 ml d'acqua nel pentolino e abbiamo acceso il fornello. Abbiamo misurato quanto tempo occorre per arrivare all’ebollizione. Abbiamo poi butta l’acqua e raffreddato a temperatura ambiente il pentolino. L’esperimento è stato ripetuto mettendo 500 ml d'acqua nel pentolino e ponendolo sul secondo fornello, che abbiamo acceso in modo da avere le stesse condizioni precedenti. Abbiamo osservato che per arrivare alla stessa temperatura (quella dell’acqua bollente) occorrono, con quantità diverse d’acqua, tempi diversi.
L'aumento della temperatura in diverse quantità della stessa sostanza richiede tempi diversi.
E se riscaldiamo sostanze diverse?
Abbiamo messo nel pentolino, svuotato, raffreddato e asciugato 250 ml di sabbia.
In pochissimi minuti la temperatura è salita a oltre 100 °C, tanto che il nostro termometro (che al massimo misura 110 °C) non poteva più essere usato.
L’acqua ha bisogno di molto calore prima di riuscire riscaldarsi. Per raffreddarsi, cioè perdere il calore accumulato, ha bisogno di molto tempo. Questa sua caratteristica influenza il clima delle zone costiere ( e lacustri dove le temperature sono più miti con inverni meno freddi, perché il calore immagazzinato dalle masse d’acque viene disperso lentamente, ed estati meno calde.
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