La
mia squadra di rugby
Il rugby è uno
sport per lo più di contatto fisico continuo, senza contare che la maggior parte
delle volte si è esposti a rischi come strappi e crampi. Per poter giocare
una partita bisogna comporre una squadra, e per comporre una squadra bisogna
essere in almeno 12-13 giocatori.
I giocatori sono
divisi in classifiche in base all’ età: esistono l’ u6-u8-u10-u12-u14-u16-u18;
infine c’è anche la prima squadra, seguita dalla categoria dei b.o.l.d., che
comprende le persone che hanno superato i 42 anni. In una squadra ci sono molti
ruoli, i più importanti sono: il pilone, il tallonatore (ruolo nel quale sono
specializzato), il mediano di mischia, il mediano di apertura e i tre quarti. I
due piloni e il tallonatore costituiscono la mischia; la mischia è un gruppo di
giocatori legati tra loro il cui obbiettivo è quello di aprire un varco per poter far entrare i tre quarti e aprire il gioco fuori dalla mischia. Ho scelto di praticare il rugby perchè è l'unico sport che mi permette di sfogare le mie emozioni senza dover tenersi tutto chiuso; è uno sport che consiglierei a tutti.
IL TORNEO DI CALCETTO
Il torneo di calcetto è un torneo nel quale si sfidano le varie classi per confrontarsi e divertirsi un po’ insieme. La partita dura 1 ora e se si finisce in parità si va ai rigori. C’è anche una classifica dove il punteggio più alto è 12 punti, ovviamente chi arriva più in alto vince. Si gioca dopo il tempo normale della scuola che finisce alle 13:40.
Omar Aprile
IL TORNEO DI CALCETTO
Il torneo di calcetto è un torneo nel quale si sfidano le varie classi per confrontarsi e divertirsi un po’ insieme. La partita dura 1 ora e se si finisce in parità si va ai rigori. C’è anche una classifica dove il punteggio più alto è 12 punti, ovviamente chi arriva più in alto vince. Si gioca dopo il tempo normale della scuola che finisce alle 13:40.
Per poter partecipare
bisogna avere una squadra con più di 5 persone ma se non ce ne sono puoi unirti
ad un'altra classe; infatti alla nostra classe si erano uniti due giocatori
di un'altra classe. Non è stato sufficiente per poter arrivare in una buona posizione della classifica dato che la nostra squadra includeva giocatori che non praticano il calcio come disciplina sportiva, mentre nelle altri classi c'erano ragazzi che questo sport lo praticano e che sono piuttosto bravi.
All’inizio perdemmo 10-13 contro la 2B: la differenza delle reti era
poca e non ci perdemmo d’animo; dopo però arrivo un’altra sconfitta contro la 2E che finì 13-6. La delusione fu grande, tanto che portò a un giocatore ad
abbandonare il torneo.
In quella partita avevano notato, nonostante gli
incoraggiamenti dati durante il passare dei minuti, che il nostro difensore
aveva paura di andare incontro alla palla, aveva anche difficoltà a calciarla
via. Allora la squadra decise di buttarlo fuori; la decisione fu
proposta nella penultima partita, ma dato che ne mancava solo una si decise di non escluderlo. Giocò benissimo l'ultima partita, aiutò davvero tanto e si guadagnò il suo posto in
squadra.
Le mie conclusioni sono intanto primo: che la squadra ha
affrontato con tutte le proprie forze tutte le partite. Pur senza risultati
belli usciva con la soddisfazione di aver dato tutto, anche se c’erano sempre
i litigi e i rimpianti da parte di tutti. Secondo che la squadra è diventata
più brava di quanto io potessi immaginare, perché non pensavo saremmo
arrivati a questo punto.
Alle premiazioni un ragazzo ha ricevuto una medaglia di
miglior giocatore del torneo, ma quella medaglia non era solo sua ma di tutta
la squadra.
Patrick Hidalgo
Era un mercoledì, ci siamo trovati a scuola normalmente alle 8. Siamo andati a prendere la metropolitana a Sesto FFSS, siamo scesi a Porta Venezia e ci siamo diretti ad un teatro. Nel teatro ci siamo incontrati con altre cinque classi accompagnate dai loro insegnanti.
Per poter giocare nei mesi precedenti abbiamo dovuto leggere sette libri: Il Passaggio dell’Orso, Skellig, C’è Nessuno?, l’Isola in Via degli Uccelli, l’Isola del Tempo Perso e l’Asino a Strisce.
Il gioco consisteva nell’arrivare per primi al traguardo, una sorta di gioco dell’oca… Ogni classe era abbinata ad un colore, e a turno ogni classe sceglieva una rappresentanza di tre alunni che salivano sul palco e tiravano il dado, poteva capitarti una domanda, un indovinello, o dovevi mimare qualcosa riguardante uno dei sette libri o salare un libro. Se rispondevi alla domanda o all’indovinello o mimavi in modo sbagliato la tua classe doveva saltare un turno. Ogni volta che tutte le classi avevano tirato il dado si cambiavano le domande sul libro. Finito il gioco abbiamo preso la metropolitana e siamo tornati a scuola.
Gaia Della Noce
MINECRAFTMinecraft è un gioco della Mojang dove puoi costruire case, alberghi, bar o quello che vuoi.
Ognuno crea il mondo che vuole e se vuole può invitare amici che lo hanno a giocare nel suo mondo. Può essere giocato sia in sopravvivenza - dove uno si deve costruire le cose dal nulla - oppure usa la creativa dove le cose sono già costruite o ancora la estrema (se muori perdi tutto il mondo e tutte le cose costruite). C’è anche il multiplayer dove uno entra in server costruito per giocare insieme ad altri giocatori a Skywars, Build battle, Hunger games, Bedwars, Eggwars, ecc…
Però se uno vuole giocare in multiplayer o vuole avere cose aggiuntive deve avere l’account premium che costa 20,00 €.
Minecraft realms sono server privati dove tu puoi giocare privatamente singolarmente o puoi invitare i tuoi amici e giocare in compagnia. Se uno vuole giocare a mappe multiplayer come i youtuber devi scaricarle da internet e hanno un certo costo deciso dall’autore.
Ogni giocatore può decidere la propria skin cioè la propria figura sul gioco.
Simone Fiorita
LA MIA VITA: LA GINNASTICA ARTISTICASono tre anni che faccio ginnastica artistica, e non ho intenzione di smettere. Ho imparato da sola guardando video sul computer e cercando di imitarli.
Sono andata a un'associazione che si chiama GEAS dove però non mi trovavo tanto perché non insegnavano bene. Così dopo un bel po' di mesi sono andata all'ARES dove invece mi trovavo bene: però ormai l'anno era iniziato così ho deciso di iscrivermi il prossimo anno.
Nell'attesa faccio allenamento 2 ore al giorno: comincio facendo una piccola corsa per riscaldarmi, poi stretching. Comincio prima con le ruote, poi con le verticali o rovesciate, spaccate e faccio almeno quattro ponti: due dall'alto e due dal basso, poi la capriola per aria (sul materasso) e anche se a volte non mi vengono gli esercizi non mi arrendo, mi sforzo e riprovo.
Sto imparando a fare la rovesciata all'indietro. Le maestre quando ho fatto la prova mi hanno consigliato di andare avanti perché posso avere delle probabilità di passare al livello agonistico: probabilmente ci sono già arrivata ma per il momento nessuno me lo può dire perché adesso non mi alleno con nessuna società.
E' cominciato tutto grazie a una mia amica che faceva ginnastica artistica: mi ha insegnato a fare la ruota perciò la so fare da quando avevo 6 anni. Ho continuato ma senza sforzarmi, facevo solo stretching e ruote. Poi un giorno ho messo male il piede e mi sono rotta la cartilagine del ginocchio.
Il dottore mi ha detto che fino ai 18 anni avrò la cartilagine fragilissima quindi di stare molto attenta: anzi mi ha pure consigliato di non farla più e quindi per 4 anni ho smesso.
Poi, da quando ho compiuto 12 anni, ho ricominciato perché avevo visto un programma intitolato "Ginnaste vite parallele” così mi sono riappassionata. Ho ignorato i consigli del dottore e ho ricominciato.
Non mi ha fermato niente, neanche i continui infortuni, perché quando una cosa ti piace veramente non smetti di farla. Anche adesso, sono continuamente in ospedale per colpa di queste ginocchia, ma non ho intenzione di fermarmi. Mi piacerebbe molto - oltre che praticarla - insegnare ai bambini; ho insegnato a mia sorella e a una sua amica a fare: ruota, spaccata e verticale con sostegno, a volte sembro troppo severa ma loro lo sanno che lo faccio perché devono raggiungere l'obbiettivo.
Adesso ho imparato a fare le “parallele” in un certo senso: mi do lo slancio alle parallele e poi mi arrampico come un koala, mi metto in verticale, faccio la spaccata e scendo all'indietro. Mi piace moltissimo e non voglio smettere.
Martina Secci
PesaroIo insieme alla mia società sportiva e i miei compagni di basket siamo andati a Pesaro per il torneo Italiano di basket (c’erano squadre da tutta Italia)
Per andarci alcuni hanno preferito la macchina altri in
treno. Io sono andato in treno con altri sette miei amici; il
viaggio, durante il quale abbiamo principalmente usato i telefoni e i
tablet, è durato quattro ore e mezza.
Arrivati alla stazione di Pesaro abbiamo preso un bus che ci
ha portato vicino all’hotel e da lì abbiamo camminato. All’hotel abbiamo incontrato quelli partiti in macchina la
mattina.
Ci siamo sistemati nelle varie camere e siamo andati a cena. Poi ognuno nelle
nostre camere eravamo quattro per camera e mediamente tutti siamo andati a
letto verso le 2 di notte; la mattina ci siamo svegliato alle 8:30, ci siamo
preparati abbiamo guardato un po’ di TV e alle 9:10 siamo scesi a fare
colazione.
Io ho mangiato tre brioches, un caffè macchiato, due tazze
di cereali e, visto che ai miei compagni di stanza non piaceva il cappuccino
che ognuno di loro si era preso, tre cappuccini: una buona colazione.
Quel giorno avevamo due partite: una alle 12:00 e una alle
18:30; le abbiamo vinte tutte e due.
La sera abbiamo cenato e siamo andati nelle nostre stanze e
siamo andati a letto alle due.
Il giorno dopo avevamo altre due partite una alle 8:30 e una
alle 23:00: le abbiamo vinte entrambe.
Il giorno seguente abbiamo avuto alte due partite ma
stavolta non ci sono andate bene.
Gli avversari erano forti e le abbiamo perse entrambi.
Tutto sommato però terzi in tutta Italia non male(ovviamente
2003 e non sono venute le squadre più forti).
Il giorno seguente siamo andati in spiaggia a giocare a
calcio; una parte di noi se n’è andata verso mezzogiorno e sono partiti in
macchina.
Un’altra parte: io e sempre gli stessi altri sette del treno
siamo rimasti, abbiamo mangiato pizza e in otto, 4 vs 4 abbiamo giocato a rugby
sulla spiaggia.
In seguito siamo andati in stazione e siamo ritornati a
Sesto
Richard William Spare
L’USCITA AL PALAZZO LOMBARDIA E LA NOSTRA PREMIAZIONEIl 31-05-2016 siamo stati premiati dal “GIORNO”, per aver scritto un articolo ben fatto. Questa giornata è stata bella: abbiamo infatti visitato il Palazzo Lombardia e incontrato il direttore del “GIORNO”. Abbiamo incontrato 13 classi di diversi posti in tutta Lombardia, siamo entrati nel palazzo, c’erano quattro LIM dove facevano vedere le foto delle classi che hanno esposto. Poi ci sono state le premiazioni, non soltanto delle medie ma anche delle elementari. Noi abbiamo ricevuto l' undicesimo premio. Alla fine ci hanno dato il sacchettino del “GIORNO” con dentro due libri e una bevanda al cacao.
JASON ALEXIS FLORES ESTRADA
Hangar BicoccaIl 19 maggio 2016, abbiamo partecipato in Hangar Bicocca a un'esperienza molto interessante. L'argomento di questa gita extra scolastica erano le illusioni ottiche, fenomeni per cui i nostri occhi possono vedere delle cose in maniera diversa, oppure i nostri occhi possono essere ingannati da quello che vedono.
Dopo una presentazione fatta su questo argomento, ci hanno portati a vedere una mostra per farci provare alcune illusioni ottiche.
Una delle istallazioni più interessanti ci ha fatto camminare all'interno di un lungo tunnel tutto buio, dove abbiamo camminato toccando con le mani i muri che ti portano fuori dal tunnel. Un'altra esperienza interessante è stata quella di entrare in un altro tunnel tutto luminoso per delle forti luci che ci hanno abbagliati e confusi. Un'ultima esperienza molto interessante è quella degli specchi, che dovevano essere spinti leggermente da una parte (ma senza correre altrimenti poteva esserci il rischio di farsi male); un'altra cosa interessante è stata quella di indossare dei occhiali che ti fanno vedere all'incontrario. Abbiamo fatto questa esperienza per quasi 2 ore.
E' stata molto interessante e anche molto divertente, e abbiamo imparato come il nostro occhio può essere ingannato.
Elisabeta Balan
ARIANA GRANDEAriana grande è una cantante e un'attrice, metà americana e metà italiana. Ha i capelli e occhi castani, non tanto alta e magra.
Ha iniziato la sua carriera d'attrice partecipando a serie televisive e la sua carriera da cantante partecipando a musical.
Nel tempo libero canta, passa il tempo con gli amici oppure gioca con i suoi adorabili cani.
Lei è molto affezionata alla sua famiglia in particolare a sua mamma e a suo fratello. Nonostante la morte di suo nonno a cui era molto affezionata non si è buttata giù e ha continuato con forza la sua carriera che pian piano si sta ampliando.
Recentemente ha rilasciato una collezione di vestiti e di trucchi, un profumo e il suo nuovo album “Dangerous Woman”, che subito ha avuto tanto successo.
Adesso, come si dice in giro, sta lavorando a nuove canzoni da farci ascoltare ed amare e stà preparando le tappe per il suo nuovo tour che si terrà alla fine del 2016.
Ariana, in questo periodo, è amata da tutti giovani per le sue canzoni e per la sua voce immensa.
Sydney Rose Malveda
Il NUOTOPratico nuoto da quando avevo sei anni. I corsi durano dieci mesi (come nel mio caso) o cinque mesi per chi non può impegnarsi a lungo, e ci vado una volta a settimana.
Pratico stili come: delfino, dorso, stile libero, tutti molto belli anche se alcuni sono più faticosi di altri, ma il mio preferito è senza dubbio la rana. A volte invece mi occupo di salvataggio con dei manichini da 1 o 2 kg.
Gli insegnanti fortunatamente sono tutti simpaticissimi, molto comprensivi ed esperti e mi hanno aiutata molto nella tecnica più efficace di ogni singolo stile.
In passato facevo gare, ma poi ho smesso e adesso mi occupo di saggi che mi permettono di ottenere un brevetto (più vado avanti più i brevetti da conquistare sono difficili). Questi saggi per me non sono particolarmente difficili o faticosi, nell'attesa che mi chiamino sono nervosissima ma appena tocco l'acqua mi diverto un casino sentendo quella particolare adrenalina che mi scorre dentro, che mi permette tutte le volte di superare i miei avversari, è una delle sensazioni più belle del mondo.
Il nuoto per me è uno svago oltre che un divertimento, addirittura mi rimane così impresso in mente che quando sono a casa di istinto senza accorgermi faccio muovere le mie braccia come se stessi nuotando nell'aria e così (se ci penso mi alleno anche di più).
Fortunatamente né io né i miei compagni abbiamo avuto infortuni, personalmente a volte per colpa di sforzi troppo faticosi ho provato solo leggere sensazioni di nausea e di vomito, o ancora peggio un caso di verruca sotto il piede.
La cosa più soddisfacente è quando applico gli stili imparati al di fuori della piscina, sopratutto al mare o al lago. Più che altro questo sport lo consiglio (ovviamente sia a chi non sa nuotare) ma sopratutto a chi vuole avere gambe e braccia più forti, formarsi gli addominali o per essere più alti e snelli.
LUDOVICA TRAVELLA
HANGAR BICOCCAGiovedì 19 Maggio siamo andati in Hangar Bicocca, a un’esposizione d’arte contemporanea sulla luce. Prima abbiamo incontrato una guida che ci ha fatto vedere delle illusioni ottiche nei quadri di vari artisti. Uno ha riprodotto dei volti con gli oggetti di una città, poi un autoritratto di un pittore fatto così bene che sembrava una fotografia poi un quadro famosissimo dove c’erano delle scale assurde poi c'erano molti altri quadri.
Poi siamo andati in una grande sala dove c’era una grande ipsilon che alla fine delle due “gambette” aveva due ingressi a due tunnel, uno verde e uno giallo. Questi tunnel erano completamento al buio e quindi si perdeva un po’ il senso dell’orientamento. Poi siamo andati in una specie di giostra che andava lentissima dopo ci hanno messo degli occhiali che ci facevano vedere al contrario. Infine siamo andati in un altro tunnel dove ci ha investito un fascio di luce fortissima. Alla fine abbiamo visto una specie di parco giochi per topi, ma loro non c’erano.
KEVIN ORTEGA
LA SCUOLA IN RUSSIA
Sono arrivato in Italia a giugno e ho iniziato la scuola a novembre. In Russia sono stato a scuola per cinque anni, cioè il periodo della scuola elementare. In Italia a scuola in pochi mesi ho imparato un po’ la lingua italiana. In Russia la scuola non è facile; anche la scuola italiana è difficile ma è più semplice di quella russa.
In Russia la scuola iniziava alle 8,30 e finiva alle 13,30, mentre in Italia la scuola elementare finisce alle 16,30; solo dalla scuola media si esce alle 13,40.
In Russia usavamo quaderni piccoli, qua invece utilizziamo soprattutto quaderni grandi e ad anelli. In Russia studiavo 10 materie: storia, aritmetica, geografia, geometria, educazione tecnica, musica, educazione fisica, arte, lingua russa, inglese; nella scuola italiana ci sono invece 14 materie. In Russia eravamo in classe in ventitré persone, invece in Italia siamo solo venti.
Nella scuola russa noi non usavamo i computer, mentre in Italia li usiamo per fare i lavori. Queste scuole hanno qualcosa in comune, ma sono molto diverse tra loro, però mi piacciono entrambe.
GEORGEI GORELESHUILI
Hangar BicoccaSiamo andati a Hangar Bicocca giovedì 19 maggio alle 13:40 con la prof Braga, con il papà di Rebecca e con la mamma di Omar. Hangar Bicocca è uno spazio d’arte contemporanea dove abbiamo visto una mostra di illusioni ottiche. All’inizio una guida ci ha fatto vedere delle immagini di presentazione ed esposizione, poi abbiamo iniziato la visita. Abbiamo fatto un percorso al buio. Non si vedeva niente e le pareti si muovevano. Per questo motivo mi sono spaventato, ma mi sono appoggiato alla parete e sono arrivato fino in fondo. Alla fine, abbiamo visto il percorso dall’esterno e ho pensato che era più facile di quanto sembrasse all’interno. Un’altra installazione che abbiamo visto è stata quella dell’ascensore: c’erano delle luci verdi alle pareti che andavano su e giù come un vero ascensore, ma non era così. Era in realtà un ascensore fermo, si muovevano solo le luci. Abbiamo visto anche altre cose: una carta che ruotava con l’immagine di due gemelli, dei funghi collegati a dei bastoni di metallo che noi dovevamo spingere due alla volta, un posto con le luci che si accendevano e si spegnevano e una stanza vuota con dei letti automatici che quando ti avvicinavi essi si allontanavano. Questa esperienza mi è piaciuta perché c’erano delle cose che potevi provare, toccare e guardare.
Alexandro Huaman Diego
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