martedì 3 novembre 2015

3A - Moti della Terra

La Terra ruota attorno al proprio asse in 24 ore.
Questo moto produce l'alternanza del dì e della notte.

Considerando che il raggio terrestre equatoriale è 6378 km, che distanza percorre un punto sull'equatore compiendo un intero giro? Calcoliamo la velocità di questo punto, usando per la velocità la formula v= spazio/tempo.
Lo spazio percorso da un punto all'equatore per fare un giro completo è 40000 km.
Allora v = s/ t = 40000 / 24= 1667 km/h
Avvicinandoci ai poli il raggio (distanza dall'asse di rotazione terrestre si riduce progressivamente; la velocità dei poli, dovuta alla rotazione terrestre, è zero. L'Italia, più o meno a 45° di latitudine, viaggia a circa 1180 km/h.

La Terra ruota attorno al Sole. In un anno compie una circonferenza (in realtà un'ellisse) di raggio medio pari a 150 milioni di km.
C=2 x 3,14 x 150 milioni di km = 942 milioni di km
1 anno = 365x24=8760 ore
v = 942000000/8760 =107534 km/h= 29,8 km/s

La Terra inoltre, trascinata dal Sole, partecipa del moto dell'intero Sistema Solare intorno alla Galassia con una velocità sia di circa 220 km/s.

Una persona sulla Terra, quando sta ferma, è sottoposto ai tre moti descritti.
Com'è possibile che non avvertiamo nessuno di questi moti?

La ragione è il principio d'inerzia: "un corpo non sottoposto a forze permane nel proprio stato di quiete o di moto rettilineo uniforme finché non interviene una forza esterna ad interromperlo".
La Terra, l'atmosfera e tutte le cose poste in superficie hanno lo stesso moto rettilineo uniforme. Un qualunque oggetto fisso terrestre, essendo animato dello stesso moto della Terra, si muove come noi (se stiamo fermi), alla medesima  velocità, nella medesima direzione.

Scrisse Galileo (qui ho "modernizzato" il suo italiano):

Chiudetevi con qualche amico nella stanza più grande che c’è sottocoperta in una qualsiasi nave e fate in modo di avere mosche,  farfalle e simili animaletti volanti; cia sia anche un grande vaso d’acqua, e dentro al vaso dei pescetti; si sospenda anche in alto un secchiello dal quale l’acqua scenda goccia a goccia in una vaso a bocca stretta posizionato in basso: e stanto la nave ferma, osservate diligentemente come quegli animaletti volanti con uguale velocità vanno verso tutte le parti della stanza; vedremmo i pesci nuotare indifferentemente in tutti i versi; le gocce cadenti entreranno tutte nel vaso posto sotto; e voi, gettando una qualsiasi cosa all’amico, non dovrete lanciarla con più forza da una parte piuttosto che da un’altra, se le distanze dono le stesse; e se saltate a piedi uniti percorrerete uguali spazi verso tutte le parti.

Osservate diligentemente tutte queste cose: non ci sia nessun dubbio che mentre il vascello sta fermo le cose stiano così. Poi fate muovere la nave alla velocità che volete; purché il moto sia uniforme e, non fluttuante in qua e in là voi non riconoscerete una minima mutazione in tutti gli effetti che abbiamo descritti, né da alcuno di quelli potrete comprendere se la nave cammina o sta ferma: voi saltando passerete nel tavolato i medesimi spazi di prima, né, anche se la nave si muovesse velocissimamente, farete salti maggiori verso la poppa che verso la prua, né, nel tempo che voi state in aria, il tavolato sotto di voi scorra verso la parte contraria al vostro salto; e gettando qualcosa al compagno, non con piú forza bisognerà tirarla, per raggiungerlo, se egli sarà verso la prua e voi verso poppa, che se voi foste situati da parti opposte; le gocce cadranno come prima nel vaso inferiore, senza che nessuna cada verso poppa, benché, mentre la goccia è per aria, la nave avanzi di molti metri; i pesci nella lor acqua non con piú fatica nuoteranno verso la precedente che verso la susseguente parte del vaso, ma con pari agevolezza verranno al cibo posto su qualsivoglia luogo dell'orlo del vaso; e infine le farfalle e le mosche continueranno i loro voli indifferentemente verso tutte le parti, né mai accadrà che si riducano verso la parete che riguarda la poppa, quasi che fossero stanche di tener dietro al veloce corso della nave, dalla quale per lungo tempo, trattenendosi per aria, saranno state separate; e se bruciando dei grani d'incenso si farà un poco di fumo, lo si vedrà salire in alto e lì trattenervisi in forma di nuvoletta, e indifferentemente muoversi non piú verso questa che quella parte. 

E di tutta questa corrispondenza d'effetti ne è causa l'esser il moto della nave comune a tutte le cose contenute in essa ed all'aria ancora.

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