Dal sito dell'UNICEF:
Nel mondo sono più di 150 milioni i bambini intrappolati in impieghi che mettono a rischio la loro salute mentale e fisica e li condannano ad una vita senza svago né istruzione.
Il fenomeno del lavoro minorile è concentrato soprattutto nelle aree più povere del pianeta, in quanto sottoprodotto della povertà, che contribuisce anche a riprodurre. Tuttavia, non mancano casi di bambini lavoratori anche nelle aree marginali del Nord del mondo.
Nel mondo 74 milioni di bambini sono impiegati in varie forme di lavoro pericoloso, come il lavoro in miniera, a contatto con sostanze chimiche e pesticidi agricoli o con macchinari pericolosi.
E' il caso dei bambini impiegati nelle miniere in Cambogia, nelle piantagioni di tè nello Zimbabwe, o che fabbricano bracciali di vetro in India.
Tra le peggiori forme di lavoro minorile rientra anche il lavoro di strada, ovvero l'impiego di tutti qui bambini che, visibili nelle metropoli asiatiche, latino-americane e africane, cercano di sopravvivere raccogliendo rifiuti da riciclare o vendendo cibo e bevande.
Nella sola città di Dakar, capitale del Senegal, sono 8.000 i bambini che vivono come mendicanti.
Altra faccia di questa tragica realtà è lo sfruttamento sessuale dei minori a fini commerciali, che coinvolge un milione di bambini ogni anno.
Se le varie tipologie di lavoro minorile posson essere in qualche modo quantificate, una più di altre è caratterizzata dall'invisibilità e sfugge a una valutazione statistica: si tratta del lavoro domestico e familiare, in cui sono impiegate soprattutto le bambine.
Che si tratti di lavoro in casa di altri (lavoro domestico) o in casa propria (lavoro familiare), per le bambine esso diventa spesso una vera e propria forma di schiavitù, che le costringe a vivere nell'incubo della violenza e dell'abuso.
Dare voce ai bambini vittime del lavoro consente alle organizzazioni internazionali di capire meglio il fenomeno, e migliorare gli interventi a favore dei bambini.
In effetti a partire dal 2002 si è verificata, sopratutto in America Latina e Caraibi, una diminuzione del 26% del numero di minori impiegati in lavori pericolosi.
Progressi più lenti si registrano invece in Africa Subsahariana (dove sono ancora 69 milioni i bambini impiegati in varie forme di child Labour) e in Asia, dove i bambini lavoratori sono 44 milioni.
OBIETTIVI
Obiettivi di Sviluppo del Millennio
Obiettivo 1 - Dimezzare povertà e fame
Eliminare la povertà estrema e la fame
• A livello globale, la prevalenza di bambini sottopeso di meno di cinque anni è diminuita dal 31% al 26% tra il 1990 e il 2008.
• I bambini appartenenti al quintile più povero delle loro società hanno probabilità più che doppie di essere sottopeso, e corrono rischi maggiori di arresto della crescita, rispetto ai bambini del quintile più ricco. La prevalenza del peso insufficiente tra i bambini delle campagne è superiore del 50% rispetto a quella tra i bambini che vivono in aree urbane.
Obiettivo 2 - Istruzione primaria universale
OSM 2: Raggiungere l’istruzione primaria universale
Nel 2008 più di 100 milioni di bambini in età di scuola primaria non frequentavano la scuola, e il 52% di loro era costituito da bambine.
Dei 100 milioni di bambini in età di scuola primaria che, secondo le stime, non frequentano la scuola, circa 70 milioni vivono nei 33 paesi colpiti da conflitti armati.
Solo 12 paesi e territori in via di sviluppo presentano tassi di frequenza della scuola secondaria pari o superiori al 90%.
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