Secondo
il filosofo contemporaneo
Antonio Damasio le
emozioni fanno
parte del
kit biologico di sopravvivenza di cui l’evoluzione ci ha dotato: sono
meccanismi innati pochissimo
dipendenti dall’apprendimento.
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Antonio Damasio |
Per esempio, il pianto e il singhiozzo sono presenti fin dalla
nascita; i motivi del pianto cambieranno nel corso della vita con le nostre
esperienze. Gli aspetti evolutivi sono importanti: la rabbia è oggi per lo più
controproducente e le fobie sono un problema, ma in passato furono certamente
utili e vennero conservate dall’evoluzione perché vantaggiose alla
sopravvivenza.
Emozioni
come la felicità, la tristezza, l’imbarazzo o la compassione sono un insieme complesso di
risposte chimiche del cervello.
Le
risposte sono automaticamente prodotte da un cervello normale quando un oggetto o un evento reali
o evocati dalla mente scatenano l’emozione.
Il
cervello è predisposto dall’evoluzione a rispondere a determinati stimoli
con certe specifiche azioni.
Secondo
Damasio, per coordinare le miriadi di funzioni corporee dalle quali dipende la
vita, il cervello deve poter disporre di
mappe nelle quali rappresenta istante
gli stati dei diversi sistemi del corpo.
Allora,
la risposta agli stimoli emozionali è una temporanea modificazione nello stato
del corpo e delle strutture cerebrali che formano le mappe corporee, e mettono l’organismo in un contesto adatto alla sopravvivenza e al benessere.
La
varietà delle risposte emotive è dunque responsabile dei profondi cambiamenti
sia del corpo sia del cervello.
Le
emozioni hanno una duplice funzione biologica:
1-una
risposta specifica alla situazione che le hanno indotte (un animale può reagire
fuggendo, immobilizzandosi o aggredendo il nemico)
2- la regolazione dello
stato interno dell’organismo per prepararlo alla reazione specifica (come far
arrivare più sangue alle arterie per dare ai muscoli più ossigeno e glucosio,
nel caso di una reazione di fuga).
Mentre
l’apparato biologico che produce le emozioni è per lo più innato, predisposto,
lo sviluppo e la cultura
influenzano la cognizione e il comportamento che segue
un’emozione.
L’ipotesi
di Damasio è che le mappe cerebrali che coordinano le funzioni corporee
siano
sufficienti a risolvere problemi
di un certo grado di complessità,
ma che
quando il problema diventa
troppo complicato, diventa necessario un misto di risposte automatiche, di
ragionamento e conoscenza accumulata.
Le mappe "non coscienti"devono essere
integrate dai sentimenti che ci aiutano a risolvere problemi che implicano
creatività, giudizio, processi decisionali, conoscenza e competenza.
I
sentimenti coscienti non solo richiamano l’attenzione sulle emozioni che li
hanno generati (e sugli oggetti che hanno indotto quelle emozioni) ma anche sulle
conseguenze della situazione in atto.