lunedì 19 novembre 2012

Ancora emozioni

Paul Ekman è stato professore di Psicologia all'università della California fino al 2004.
Ha compiuto importanti ricerche sulle emozioni umane e l'universalità delle espressioni ad esse associate. Questa teoria si basa sulle intuizioni di Charles Darwin.
Darwin pubblicò nel 1872 L'espressione delle emozioni nell'uomo e negli altri animali.... 
Leggiamo cosa scrive del modo di esprimere meraviglia:

Sebbene quando ci troviamo in questo stato la bocca sia generalmente aperta, le labbra tendono spesso a sporgere un po' in fuori. Questo movimento ci ricorda quello identico, ma molto più accentuato e vistoso, che si osserva nello scimpanzé o nell'orango presi da stupore. Poiché la profonda inspirazione che accompagna il primo trasalimento per la sorpresa viene seguita naturalmente da una energica espirazione, e poiché allora le labbra vengono spesso spinte in fuori, sembrerebbe che i vari suoni comunemente emessi in questa occasione possano trovare una spiegazione. Uno dei suoni più comuni è un profondo Oh!; questo suono ... è la naturale conseguenza dell'atteggiamento assunto dalla bocca, semiaperta e con le labbra sporgenti. In una notte tranquilla sul Beagle , in una piccola insenatura di Tahiti, furono fatti i fuochi artificiali per divertire gli indigeni; ogni volta che partiva un razzo, si faceva un silenzio assoluto, ma invariabilmente esso era seguito da un profondo e strascicato Oh! che risuonava in tutta la baia intorno.


Meraviglia

Secondo Ekman le emozioni universali sono sei: rabbia, felicità, disgusto, sorpresa, paura e tristezza. Quando si parla di universalità intendiamo espressioni geneticamente determinate e non influenzate dalla cultura. A confermare le sue teorie sono arrivati tanti studi  fra i quali quelli svolti negli anni 70 su una popolazione della Nuova Guinea che non aveva mai avuto contatti con la cultura occidentale. Un'altra scoperta fondamentale di Ekman riguarda l'esistenza delle microespressioni, impossibili da mascherare in quanto inconsce, che si manifestano per tempi brevissimi e che rivelano il vero stato d'animo della persona.
Le persone si abituano a mascherare determinate emozioni a causa di norme sociali di regolazione delle espressioni. Fingiamo di essere felici anche quando non siamo contenti di un regalo per non offendere il donatore, oppure ci sentiamo "costretti" per ragioni "sociali" a sorridere mascherando le nostre vere emozioni nei confronti di persone che non ci sono molto simpatiche o ci hanno fatto uno sgarbo. Ekman ha codificato espressioni e microespressioni a partire dal movimento dei muscoli facciali che le manifestano, scoprendo che non siamo capaci di usare consciamente tutti i muscoli che intervengono in una microespressione e quindi non possiamo simulare alla perfezione un'emozione: se mentiamo mancheranno dei "dettagli" espressivi, e analogamente non riusciamo a dissimulare del tutto la nostra vera emozione perché alcuni "segni" sfuggiranno al nostro controllo.
E' così che in Lie to me il dottor Lightman smaschera gli impostori. Quando noi proviamo una emozione, come la la paura, sperimentiamo una serie di cambiamenti corporei:  bocca secca, accelerazione del battito cardiaco e del respiro, sudorazione delle mani, aumento della motilità intestinale, tensione muscolare.
Questa è la componente “corporea” dell’emozione, responsabile della comunicazione del nostro stato emozionale (rossore, mimica facciale, postura corporea, incrinarsi della voce); l’altra è la componente cosciente, la consapevolezza che stiamo provando un’emozione.

Muscoli facciali à adottano la configurazione tipica della gioia, del dispiacere o della collera
Pallore à in reazione ad una cattiva notizia 
Rossore à reazione ad una situazione imbarazzante
Posture del corpo à  gioia, tristezza o scoraggiamento
Mani fredde e sudate à tradiscono l’apprensione
Battiti veloci del cuore àassociati alla tensione
Rallentamento dei battiti del cuore à terrore che paralizza

L’emozione è il risultato di entrambe le componenti, quella corporea e quella cosciente. Gli anglosassoni usano due termini diversi per le due componenti: emotion per la componente corporea; la parola feeling è invece usata per la sensazione consapevole.

Foto dei figli di Darwin usate dallo scienziato per i suoi studi sulle espressioni



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