ITINERARIO PROPOSTO
Padiglioni Uk e Bahrain, cluster caffè , cluster legumi, eventualmente padiglioni Austria e Svizzera. Giro dell’EXPO (il decumano a/r sono 3,2 km).
A questo percorso aggiungeremo alle 12,30 una visita guidata al Padiglione Zero.
UK
http://www.expo2015.org/it/partecipanti/paesi/regno-unito
Il Padiglione del Regno Unito presso Expo Milano 2015 s'ispira al viaggio dell'ape mellifera ed evidenzia il ruolo vitale svolto dagli insetti impollinatori nella catena alimentare mondiale. È una metafora utilizzata per presentare il Regno Unito come alveare di innovazione e creatività, che contribuisce alla produzione alimentare mondiale.
Delle 100 colture che producono il 90% delle derrate alimentari mondiali, 70 sono impollinate dalle api.
Il Regno Unito collabora con i propri partner a livello globale per promuovere la prosperità, migliorare la qualità della vita e offrire un futuro sostenibile a tutti. Offre vantaggi all'ecosistema mondiale contribuendo alla risoluzione di problematiche universali complesse quali povertà, fame, crisi umanitarie e cambiamento climatico.
Nutrire il pianeta significa puntare su un approccio maggiormente creativo, su tecnologie più intelligenti e su una maggiore collaborazione internazionale. Quale centro mondiale per la ricerca e il talento creativo, nel Regno Unito nascono e crescono grandi idee e soluzioni innovative.
L'ape è un valido esempio d’insetto sociale che può sopravvivere solo come soggetto di una comunità.
Il Padiglione
Il frutteto accoglie i visitatori. E' composto di alberi da frutto tipici del Regno Unito e rievoca i giardini recintati inglesi, i cosiddetti "walled-garden", riconoscibili dai mattoni che circondano l'intero giardino-frutteto. Un video mostrerà in diretta un vero alveare, prima di "calpestare" il prato naturale.
Passeggiando per il giardino fiorito, realizzato ad altezza d'uomo, avremo la visione che delle api stesse durante il volo. Il prato è il percorso che ci condurrà all’installazione centrale.
Il concept
L'artista ha voluto rappresentare la vita all'interno di un alveare per metterlo in parallelo con la vita dell'intero mondo e della civiltà umana. Infatti, gli alveari sono malati e stanno scomparendo. Allo stesso modo il mondo è ammalato a causa dell'inquinamento e la sopravvivenza dell'umanità è messa a rischio.
Un alveare può essere visto come il termometro del mondo e delle sue condizioni di salute, perché è molto di più di un ecosistema complesso. — afferma Wolfgang Buttress, il progettista vincitore della competizione lanciata per scegliere l’architettura del padiglione - è una cultura avanzata con meccanismi di interazione e interdipendenze molto complesse.
Il design è ispirato al ruolo unico che gli alveari hanno nel nostro ecosistema e rappresenta lo spirito della partecipazione del Regno Unito a Expo Milano 2015.
Struttura
L’alveare è una struttura reticolare cubica in alluminio poggiata su delle colonne. La cellula elementare, un cubo 40 cm x 40 cm x 40 cm, è realizzata con listelli di metallo fissati con una corretta angolazione in modo da creare figure esagonali, a ricordare le celle nelle quali viene conservato miele e polline. È stato ricostruito schematicamente un vero e proprio alveare, solo che al posto delle api ci sono le luci a led. La particolarità è che ad ogni luce corrisponde una vera ape di un vero alveare sito in Nottingham; attraverso dispositivi audio-video integrati, l’alveare è in grado di illuminarsi e di pulsare in riferimento ai segnali di vita provenienti dal vero alveare. Punto focale della visita è l’ingresso (al piano superiore) al centro dell’alveare: entrando si è circondati da impulsi e brusii, insieme a 1.000 lucine LED, che sono collegate a vere api in un alveare in Regno Unito. L’impressione è quindi quella di essere al centro di un alveare vero e proprio. Anche l’aspetto sonoro è stato curato nei dettagli, con una selezione di artisti britannici capaci di creare l’atmosfera di un dialogo con la natura.
Arrivati sotto la struttura dell’alveare, le colonne propongono un’originale esperienza. Mettendo in bocca dei legnetti, si può provare a ‘ronzare’ come un’ape, ovvero sperimentare il modo di comunicazione di questi insetti. Sfruttando la conduzione ossea, ovvero la conduzione del suono attraverso le ossa del cranio, si possono udire quattro tipi di vibrazioni delle api mellifere mentre comunicano nell’alveare: supplica, danza (comunica l’ubicazione del cibo), tromba (il canto dell’ape regina vergine che sfida una regina non ancora nata), suono di tromba e stridulo (tra due api regine che valutano la forza della rivale).
Lungo le pareti delle scale in uscita, che riconducono al piano terra, sono ricordati i primati del Regno Unito nel campo della ricerca e dell’innovazione tecnologica: il Regno Unito è quindi in se stesso un alveare di innovazione e creatività, che aiuta a nutrire il Pianeta.
BAHRAIN
http://www.expo2015.org/it/partecipanti-paesi-bahrain
Già dall'antica Civiltà di Dilmun, il Bahrain ha vantato una storia agraria ricca e unica. Questo patrimonio è favorito dalle abbondanti sorgenti di acqua dolce che scorrono in questa terra, altrimenti arida. Il Padiglione del Bahrain a Expo Milano 2015 rappresenta un’interpretazione delle relazioni che legano insieme il patrimonio agrario del Paese e la sua cultura.
Il cuore del Padiglione rende omaggio a questo ricco patrimonio e presenta anche dei manufatti storici risalenti a migliaia di anni fa, ognuno dei quali legato alle tradizioni agrarie e alle leggende che circondano il Bahrain, raccontandolo come il Giardino dell'Eden e la Terra da un Milione di Palme.
Il padiglione rappresenta la storia agraria del Paese, un arcipelago di 33 basse isole del golfo arabo menzionato come il luogo del Giardino dell'Eden e la casa di un milione di palme.
Pannelli di calcestruzzo bianco prefabbricato sono stati utilizzati per costruire la struttura. Questi sono stati collegati tra loro mediante giunti a secco, che sono stati poi rifiniti con raccordi in ottone. L'architettura è composta da 350 pezzi di cemento in totale, pannelli prefabbricati di cemento bianco che assemblato come un puzzle, ma liberamente impilati uno sopra l'altro.
Questo sistema di costruzione consentirà anche al padiglione di essere smontato facilmente al termine dell'Expo e trasportato nel Bahrain, dove sarà ricostruito come struttura permanente.
Le sue varie sale espositive espongono reperti archeologici relativi all'agricoltura, mentre un bar centrale serve alimenti derivati dalla frutta.
Le attrazioni del Padiglione
Il Padiglione del Bahrain permette ai visitatori di fare un viaggio attraverso dieci orti botanici, ognuno caratterizzato da piante (vedi elenco) che porteranno frutto in momenti diversi del Semestre. Il padiglione, progettato dall’architetto Anne Holtrop e dal paesaggista Anouk Vogel, è concepito come un paesaggio continuo di frutteti che si intersecano in una serie di spazi espositivi chiusi. Costruito in pannelli prefabbricati in calcestruzzo bianco, il Padiglione verrà trasferito in Bahrain alla fine di Expo Milano 2015 e sarà ricostruito trasformandosi in un giardino botanico. I componenti prefabbricati degli edifici, visibili attraverso le cuciture che li collegano l'un l'altro, ricordano le forme presenti nell'archeologia tipica del Bahrain.
Piante presenti nel padiglione
MUSA BASJOO
FICUS CARICA
ZIZIPHUS JUJUBA
OPENTIA FICUS INDICA
PHOENIX DACTYLIFERA
PUNICA GRANATUM
CITRUS
OLEA EUROPAEA
CARICA PAPAYA
VITIS VINIFERA
ARCHEOLOGIA
La posizione strategica del Bahrain – anticamente Dilmun e successivamente Tylos – nel cuore del Golfo Arabo, crocevia che collegava anticamente il vicino Oriente alla valle dell’Indo, sin dal terzo millennio a.c. pose le fondamenta per un porto e un mercato di vitale importanza. A questa posizione di privilegio si aggiungeva un eccezionale vantaggio naturale che consisteva nell’affioramento di riserve sotterranee d’acqua dolce che, tramite abbondanti sorgenti artesiane, creavano un “mare” di acqua, dando così origine a una florida orticoltura. I lussureggianti giardini, il clima mite e i porti riparati attirarono l’attenzione dei viaggiatori sin dall’antichità e fecero del Bahrain una destinazione ambita e un passaggio fondamentale, sia per i popoli che per le merci. Questa eccezionale ricchezza naturale permisse alle popolazioni di insediarsi e prosperare sin dal quarto millennio a.c. ed è il motivo principale per l’attribuzione del moderno nome del paese - Bahrain (letteralmente “Due Mari” in arabo). Questa selezione celebra la millenaria tradizione dell’agricoltura del paese e perpetua i molti miti del Bahrain quale luogo del Giardino dell’Eden.
CLUSTER
Nel Cluster del Caffè si possono scoprire tutti gli aspetti della filiera del caffè, con particolare attenzione ai progetti delle agenzie delle Nazioni Unite dedicate ai piccoli agricoltori che producono l’80% degli oltre 9 miliardi di tonnellate prodotti ogni anno.
Nel cluster di frutta e legumi, prodotti immancabili per delle diete adeguate e sane, vedremo che circa metà della produzione mondiale va persa o sprecata. La centralità di questi prodotti nella sicurezza alimentare e nutrizionale è illustrata nello Spazio ONU presente in questo Cluster. Qui saranno inoltre raccontati le pratiche agricole tradizionali capaci di garantire la diversità agricola e alimentare, la resilienza e i mezzi di sostentamento.
http://www.expo2015.org/it/esplora/cluster
CAFFE’ e mostra di Sebastião Salgado
http://www.expo2015.org/it/esplora/cluster/caffe
http://expo2015.illy.com/origini
http://www.illy.com/wps/wcm/connect/it/arte/sebastiao-salgado
Profumo di sogno: Sebastião Salgado
Nato dall’incontro fra Sebastião Salgado e illy, Profumo di sogno è un viaggio nei Paesi coltivatori di caffè che, dal 2002, si fonda sulla condivisione di un valore comune: lo sviluppo sostenibile, che per illy rappresenta un principio fondamentale e il mezzo attraverso il quale ha scelto di mantenere il proprio primato qualitativo.
Tra i grandi maestri della fotografia contemporanea, Sebastião Salgado nasce nel 1944 nello stato di Minas Gerais, in Brasile. Prima di intraprendere la carriera di fotografo, nel 1973, lavora per l'International Coffee Organization. Ha pubblicato ed esposto poi in tutto il mondo i grandi progetti decennali Workers (La mano dell’Uomo), Migrations (In Cammino), Genesi, conquistando una platea internazionale infinita.
Da sempre interessato ai temi dei diritti umani e ambientali, nel 1998 fonda l’Instituto Terra insieme alla moglie Lélia Wanick, con l’obiettivo di ripristinare l’ecosistema della Foresta Atlantica nel territorio della Valle del fiume Doce, tra gli stati di Minas Gerais e Espìrito Santo in Brasile.
FRUTTA E LEGUMI
http://www.expo2015.org/it/esplora/cluster/frutta-e-legumi
Piccole e grandi piante da frutto che diffondono il loro profumo e invogliano il visitatore a scoprirne l’origine, la storia e le leggende costellano il Cluster Frutta e Legumi. Gli spazi, i prodotti dei Paesi e le strutture architettoniche creano passaggi e giochi di luce e ombra dando al visitatore la sensazione di trovarsi in un bosco coltivato.
Il giardino delle meraviglie
Dice Irene Kung: "Penso che l’artista debba dare al pubblico quello che il pubblico non ha, e quindi il compito di un artista contemporaneo è quello di far sognare le persone attraverso un messaggio positivo e intimo. Il sogno ci fa raggiungere le grandi mete e ci aiuta in momenti di difficoltà. Nella mia visione ci permette di accedere all’intuizione: un’emozione molto forte che elimina la razionalità. Credo che attraverso il sogno si arrivi meglio all’essenza dell’oggetto. Gli alberi da frutto sono simboli di produttività, salute, fertilità e rappresentano un’immagine positiva in questo momento di crisi e di difficoltà. Lavorando a questo progetto ho affrontato due grandi difficoltà: avevo poco tempo per le fotografie, perché questi alberi hanno un momento preciso in cui sono perfetti, e dovevo trovare l’esemplare che non facesse parte di un frutteto, perché in quel contesto gli alberi sono messi a ringhiera e quindi non nella posizione giusta per l’immagine che volevo. Nel mio modo di lavorare è possibile riportare l’albero a quello che ho sentito. Il mio lavoro consiste proprio in questo: tolgo ciò che non è essenziale per far vedere l’albero com’è, come lo sento. È intuizione, è irrazionale: il razionale ci può portare fuori strada, il sentimento no. La fotografia giusta per me è quella che fa emozionare".
ALTRI POSSIBILI PADIGLIONI DA VISITARE
Il padiglione Svizzera http://newsexpo2015.esy.es/padiglioni/europa/pavillon_suisse_padiglione_svizzera.html
La "Torre delle mele"
L'idea di portare le rondelle di mele all'Expo Milano 2015, è venuta all'Unione svizzera dei contadini e alla Agro-Marketing Suisse, associazione per la promozione dei prodotti agricoli svizzeri.
Lo stesso presidente della Agro-Marketing Urs Schneider, intervenuto alla festa dedicata alle mele il 14 maggio, ha rilasciato le seguenti parole: «sono felice che una delle torri sia dedicata alle rondelle di mele. È un prodotto non solo tipicamente svizzero, ma è anche sano e genuino, e presenta, nel contempo, un lato innovativo e uno tradizionale. Fa da contrappunto al contenuto delle altre torri e completa perfettamente gli altri prodotti presenti nel padiglione».
Le mele provengono da quattro aziende agricole svizzere produttrici di mele, mentre il confezionamento è stato affidato a due laboratori protetti. La Svizzera ha un importante mercato di mele, composto da frutteti ad alto fusto e a basso fusto, oltre ad aziende agricole dedite alla coltivazione biologica del frutto. La torre contenente le rondelle è alta 15 metri, ha una base di 34 metri quadrati e contiene circa 1 milione di rondelle in tanti scatoloni allineati uno di fianco all'altro. Nel momento in cui vi scrivo, la torre delle rondelle di mele è al 75% della sua capacità. Il 25% è stato portato via dai visitatori.
L'invito è di non portare via più del necessario. Essere consapevoli e responsabili nei confronti di chi verrà dopo di noi. Che possa trovare anche lui ciò che noi abbiamo gustato. Esattamente questo è il messaggio della Svizzera al mondo: il cibo per tutti c'è, dipende da quanto ne consumiamo e sprechiamo ciascuno di noi.
Padiglione AUSTRIA
http://visit.expo2015.org/it/autriche
L’aria è allo stesso tempo il nostro alimento fondamentale e la nostra principale risorsa.
L’allestimento si basa su una superficie di 560 m² di bosco e sulle sue prestazioni ecologiche. I processi naturali, supportati da moderne tecnologie, producono l’ossigeno necessario per 1800 persone all’ora. Il padiglione è un esempio virtuoso di sviluppo urbanistico del futuro: con il 10% di bio-performance in più, infatti, sarebbe possibile compensare un aumento della temperatura di 2 ºC derivante dai cambiamenti climatici.
Il padiglione funziona come un sistema di climatizzazione naturale. I circa 60 alberi e le oltre 12.000 piante boschive e da boscaglia presentano complessivamente una superficie fogliare di 43.200 m² e producono 62,5 kg di ossigeno in un’ora. Contemporaneamente il bosco assorbe 92 kg di CO2 al giorno. Ventilatori e nebulizzatori stimolano e supportano l’attività naturale del neo-creato bosco. In questo modo, questa superficie di 560 m² consente un rendimento pari a quello di 1 ettaro di bosco in natura.
Il padiglione ha un bilancio energetico neutro: per la produzione di corrente è installato un impianto fotovoltaico sul tetto. Inoltre vengono utilizzate speciali celle solari a colorante, le celle di Grätzel, che per la produzione energetica si rifanno all’intelligenza della natura: viene prodotta energia dalla luce, secondo il principio della fotosintesi. Quello che avviene nel bosco all’interno del padiglione, in ogni foglia, continua qui su scala più grande.
Nessun commento:
Posta un commento