Gli alberi sono testimoni della storia perché in grado di registrare ciò che è avvenuto nell’ambiente circostante.
Si parla di dendrocronologia (la parola deriva etimologicamente dal greco Déndron = albero e Chrónos = tempo) già nel “Trattato della Pittura”, Libro VI, “Degli alberi e verdure” di Leonardo da Vinci.
Gli anelli di accrescimento costituiscono una traccia delle modalità secondo cui l'albero è cresciuto. Nei climi tropicali e subtropicali, dove non sempre i cicli vegetativi hanno cadenza annuale, gli anelli ci sono ma non necessariamente corrispondono ad un anno ciascuno. L'entità degli accrescimenti si può esprimere mediante lo spessore (in mm) oppure la fittezza (in numero/cm) degli anelli. La misura deve essere eseguita lungo una direzione radiale.
Osserviamo l'irregolarità degli anelli di accrescimento:
Un'enorme sezione di tronco:
Studio dei semi di dicotiledoni:
Lenticchia e fagiolo sono dicotiledoni (era possibile separare il seme nei due cotiledoni), mentre il mais è un monocotiledone.
L'osservazione al microscopio rivela la presenza di un apparato embrionale (che darà vita a una nuova pianta) costituito da una "piumetta" (che è stata definita come "carciofino" o "tulipano" per la sua forma) e da ipocotile e radichetta.
Predisposizione di germinatoi:
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