domenica 28 ottobre 2018

3A -Recettori tattili

Abbiamo fatto un gioco che consisteva nel tentare di riconoscere oggetti contenuti in un sacchetto individuandoli solo con il tocco della mano. Tutti riconoscevano gli oggetti. Più faticoso è stato descrivere queste sensazioni in modo da permettere ai compagni di indovinare l'oggetto.

La pelle è un tessuto che svolge varie funzioni, quali rivestimento, secrezione, termoregolazione, attività sensoriale e protezione dell'organismo.  È composta da diversi strati: epidermide, derma e tessuto sottocutaneo. Il derma ospita molte terminazioni nervose - dette meccanorecettori - per la sensibilità tattile (il cosiddetto senso del tatto) e termica. 

Power Point del Liceo Scientifico “A. Meucci” - Aprilia

Il tatto o sensibilità tattile rileva gli stimoli causati dal contatto della pelle con oggetti esterni. Per ogni centimetro quadrato ci sono circa 130 recettori tattili, con specializzazioni per il freddo, il caldo, la variazione di pressione, il dolore.
I recettori sono più numerosi in alcune zone, come per esempio i polpastrelli, che hanno perciò una sensibilità maggiore. Gli stimoli meccanici sono trasformati in impulsi nervosi e trasmessi ai centri nervosi superiori.

Il tatto consente dunque il riconoscimento di alcune caratteristiche fisiche degli oggetti (durezza, forma, dimensioni)La trasmissione dalla superficie esterna del corpo al cervello è resa possibile da cellule altamente specializzate, i recettori del tatto. Questi ultimi sono minuscoli organi ognuno con caratteristiche e funzionalità proprie: corpuscoli di Meissner, dischi di Merkel, corpuscoli di Pacini, corpuscoli di Golgi-Mazzoni.
Dove sono presenti i recettori del tatto? Sono presenti con densità molto alta nella cute del viso e degli arti superiori, conferendo a queste zone del corpo particolare sensibilità.
La sensazione tattile può andare incontro ad alterazioni di diverso tipo, sia quantitative sia qualitative. Nel primo gruppo si distinguono l'ipoestesia (riduzione parziale o totale della sensibilità nelle sue diverse forme) e l'iperestesia (aumento della sensibilità a stimoli nervosi normali). Caratterizza invece il secondo gruppo la disestesia, disturbo caratterizzato dal deterioramento del tatto. Queste alterazioni dipendono solitamente da disturbi a carico dei nervi periferici o degli organi del sistema nervoso centrale che a loro volta vengono innescate da cause traumatiche, virali, metaboliche o infiammatorie.

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