mercoledì 9 gennaio 2019

3A - Materiali per la presentazione Power Point

Si chiama Gender Gap il divario tra il genere maschile e il genere femminile nei vari settori della vita sociale dell'umanità. Attraverso il Global Gender Gap Report 2018, il World Economic Forum (WEF) quantifica l'entità delle disparità di genere. Il Global Gender Gap Index si propone di misurare un aspetto importante della parità di genere, le relative divario tra donne e uomini in quattro aree chiavesalute, educazione, economia e partecipazione politica. 

Per leggere il Report: http://reports.weforum.org/global-gender-gap-report-2018/
A sinistra scegli in Country / Economy Profiles le nazioni di interesse (per noi quelle rappresentate in classe). Inserisci, per il tuo paese di origine, lo score at glance confrontandolo poi con quello dell'Islanda:


Cerca nella scheda paese il PIL ( il prodotto interno lordo, abbreviato PIL,  misura il valore di mercato aggregato di tutte le merci finite e di tutti i servizi prodotti nei confini di una nazione in un dato periodo di tempo; in inglese si dice GDP)
Scrivi le tue conclusioni, motivandole.
Per esempio, questo grafico:



mi dice che un PIL pro capite alto non sempre corrisponde a un rank alto. Qual è il motivo? Sulle Filippine questo link: https://en.wikipedia.org/wiki/Women_in_the_Philippines
fornisce alcune spiegazioni, da verificare meglio.

ATTENZIONE!

PPP Purchasing Power Parity - GDP is gross domestic product converted to international dollars using purchasing power parity rates (per noi PIL). An international dollar has the same purchasing power over GDP as the U.S. dollar has in the United States. GDP at purchaser's prices is the sum of gross value added by all resident producers in the economy plus any product taxes and minus any subsidies not included in the value of the products. It is calculated without making deductions for depreciation of fabricated assets or for depletion and degradation of natural resources. Data are in constant 2000 international dollars.
Confrontiamo lo stipendio di due operai, uno che vive a Milano e uno che vive a Matera. Lo stipendio è eguale, ma i prezzi a Milano sono più alti che a Matera. Quindi lo stipendio dell'operaio lucano ha più potere d'acquisto di quello milanese. Insomma, quandi si confrontano due quantità monetarie bisogna tenere conto di quello che si può comperare con quei soldi, indipendentemente dal livello nominale dei redditi.
Lo stesso principio vale per il confronto fra i redditi medi – Pil pro-capite – di due diversi Paesi. Traducendo la moneta del Botswana in euro, si vede che i redditi medi di quel Paese povero sono, mettiamo, un 1/20 di quelli della Germania.
Vuol dire che anche il potere d'acquisto degli abitanti del Botswana è un ventesimo di quello dei tedeschi? No, perché in quel Paese africano la roba costa di meno.
Quindi, per fare un vero confronto bisogna adottare un particolare tasso di cambio, diverso da quello di mercato: un cambio che prenda in conto la diversità del livello dei prezzi nei diversi Paesi. Per fare questo bisogna rilevare i prezzi in moneta locale nei diversi Paesi e usare poi le quattro operazioni per calcolare questi particolari tassi di cambio: appunto, le parità di potere d'acquisto.


STEREOTIPI (da Wikipedia)
Il termine stereotipo – dal greco "stereos" (duro, solido, rigido) e "typos" (impronta, immagine, gruppo), quindi "immagine rigida" – nasce in ambito tipografico per indicare un metodo di duplicazione delle composizioni tipografiche e dei cliché (= nella tecnica di stampa, il cliché è una lastra di zinco recante una figura in rilievo e a rovescio, utilizzata come matrice per la riproduzione tipografica di disegni e immagini: l'originale da duplicare veniva fortemente pressato contro uno speciale tipo di cartone, che ne riceveva l'impronta). Con il tempo divenne una metafora per un qualsiasi insieme di idee ripetute identicamente, in massa, con modifiche minime.
Lo stereotipo è la visione semplificata e largamente condivisa su un luogo, un oggetto, un avvenimento o un gruppo riconoscibile di persone accomunate da certe caratteristiche o qualità.
Si tratta di un concetto astratto e schematico che può avere un significato neutrale (ad es. lo stereotipo del Natale con la neve e il caminetto acceso), positivo ("i francesi sono romantici") o negativo (l'associazione tra consumo di droghe e la musica rock) e, in questo caso, rispecchia talvolta l'opinione di un gruppo sociale riguardo ad altri gruppi. Lo stereotipo (anche quello "positivo") è una credenza indesiderabile che può essere cambiata tramite l'educazione e/o la familiarizzazione.
Talvolta lo stereotipo è una caricatura o un'inversione di alcune caratteristiche positive possedute dai membri di un gruppo, esagerate al punto da diventare detestabili o ridicole. 
Stereotipi comuni comprendono una varietà di opinioni su gruppi sociali basate su etniasessualitànazionalitàreligionepolitica e propensioni, ma anche professionestatus sociale e ricchezza
In arte e letteratura, gli stereotipi sono rappresentati da situazioni o personaggi prevedibili. Ad esempio, lo stereotipo del diavolo è quello di un personaggio rosso, con corna e forcone, mentre lo stereotipo del venditore è quello di un individuo ben vestito, che parla rapidamente, di cui non ci si può fidare. Questi stereotipi possono essere molto complessi e sofisticati, come nel caso di Shylock, l'immaginario usuraio ebreo veneziano protagonista de Il mercante di Venezia di William ShakespeareL'immediata riconoscibilità di alcuni stereotipi fa sì che questi vengano largamente utilizzati nella produzione di pubblicità efficaci o nelle sit-com. Gli stereotipi cambiano ed evolvono nel tempo

Gli stereotipi di genere

In particolare, per stereotipo di genere si intende l'insieme rigido di credenze condivise e trasmesse socialmente, su quelle che sono e devono essere i comportamenti, il ruolo, le occupazioni, i tratti, l’apparenza fisica di una persona, in relazione alla sua appartenenza di genere. La mancanza di conformità a tali attese fa sì che le persone interessate vengano ritenute o giudicate come "poco femminili" o "poco mascoline".

https://www.youtube.com/watch?time_continue=62&v=CG0mr5FSy6c

https://docs.google.com/presentation/d/1fioKcWwQf9_3gbY0MyfJOLWWW9kKXnRFKXABPFhnvB0/edit?usp=sharing




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